Roma, 18 dic. - Cinque anni di viaggi in Italia per raccontare il dolore, le speranze e le lotte di pazienti che hanno deciso di inserire nel loro piano terapeutico, anche la cannabis terapeutica. Un lungo cammino - che intreccia immagini ed esistenze umane - racchiuso nel libro 'I volti della canapa' della fotoreporter Maria Novella De Luca, inizialmente partita con la voglia di raccontare la storia di una pianta demonizzata al punto da perdere di vista le sue molteplici proprieta' curative.
Sclerosi multipla, cancro, malattie rare. Non e' stato facile per la fotografa trovare persone che volessero condividere pubblicamente la loro malattia, parlare di situazioni che non avevano scelto. "Ho iniziato a cercarle online, contattando quelle associazioni che si occupano di cannabis terapeutica. Da li' ho individuato i primi pazienti e sono entrata in punta di piedi nelle loro vite. Per metterli a loro agio- ricorda De Luca- ho spiegato che non volevo sfruttare le loro storie, ma imparare dalle loro esperienze".
Arezzo, Firenze, Taranto, Grottaglie, Foggia, Lecce, Bologna, Roma, Siracusa, Genova, Mestre. Il libro contiene 15 storie raccolte in giro per la Penisola. La prima pagina di ogni storia (sotto forma di diario) racconta l'esperienza dei pazienti, accompagnata da un ritratto a cui seguono altre foto che ne mostrano la vita quotidiana. Una delle prefazioni e' a cura di Luigi Manconi, che si focalizza sull'aspetto legale della cannabis terapeutica, segue il contributo di Marco Pinna, photoeditor del National Geographic Italia, che ha curato l'editing del libro, e le riflessioni scientifiche di alcuni medici, farmacisti e nutrizionisti conosciuti nel viaggio.
"In Italia c'e' una forte disomogeneita' legislativa sulla cannabis terapeutica, ogni Regione puo' legiferare come vuole e lo fa per suo conto. Un malato di sclerosi multipla puo' avere la cannabis terapeutica gratuitamente in Puglia e non in Piemonte ad esempio e questo non facilita la conoscenza e la diffusione di informazioni sull'argomento", afferma De Luca. Nel libro sono presenti voci di ogni eta': dal bambino al giovane e all'anziano, persone normali che chiedono una migliore qualita' della vita, una riduzione dei danni collaterali dovuti a farmaci e terapie devastanti per il fisico, per evitare la dipendenza da farmaci paradossalmente facilissimi da ottenere come la morfina e gli oppiacei. In poche parole chiedono di avere la possibilita' di condurre una vita normale o almeno migliore.
"Quando un dottore non ha una risposta, c'e' la morfina", dice Osvaldo. "Con la cannabis, la mia bambina e' piu' presente e partecipe", spiega la mamma di Serena. "Voglio curarmi evitando la dipendenza. La cannabis mi fa stare meglio, mi aiuta con nausea e vomito e mi fa dormire la notte", racconta Claudia. Piccoli miglioramenti ma significativi, e questo dovrebbe farci riflettere e cambiare idea sull'utilizzo della pianta", aggiunge la fotografa.
Ancora troppi tabu' e pregiudizi. "La prima difficolta' che affrontano i pazienti e' trovare informazioni chiare, a partire dai medici. Trovare un medico ben informato e disposto a studiare una terapia appropriata per loro, spesso e' stato lo scoglio piu' grande da superare- continua De Luca-. La cannabis terapeutica, per quanto sia un prodotto standardizzato, va provato su ogni singola persona. È come 'un vestito che si deve cucire sul paziente', mi ha spiegato una delle pazienti, quindi medico e paziente devono lavorare insieme".
Alla parola 'cannabis' resta legata l'idea di 'sballo'. "L'ho notato anche tra i miei coetanei- confessa De Luca- c'e' molta informazione errata. Negli ultimi tempi la disinformazione ha investito la cannabis light, aggiungendo confusione a confusione. Molti credono che la cannabis light sia terapeutica ma non e' cosi'. La cannabis light non e' terapeutica". Cosi' facendo si ignora tutto un iter burocratico e legale che bisogna compiere per usufruire dei farmaci a base di cannabis: "Occorre andare da un medico, avere una ricetta e un piano terapeutico, poi recarsi in farmacia, effettuare la richiesta e aspettare che il farmaco arrivi. Da qualche anno l'istituto farmaceutico militare di Firenze produce in Italia la cannabis terapeutica, ma non basta a soddisfare il fabbisogno e la richiesta presente nel Paese. Cosi' continuiamo a chiederla all'Olanda, rischiando che il paziente non riesca a far fronte alla continuita' terapeutica".
La canapa ha tantissimi principi attivi ma solo il Thc da' effetti psicotropi che inducono 'lo sballo'. Molteplici sono anche le modalita' di assunzione del prodotto e sara' il medico, conoscendo il paziente, a consigliare la soluzione migliore.
"Molti la fumano, ma la combustione puo' creare altri danni e ne diminuisce gli effetti. La novita' sono i vaporizzatori portatili (tipo le sigarette elettroniche) che permettono ai pazienti di assumerla anche per strada. Si possono fare poi il decotto, le tisane- fa sapere De Luca- ci sono i gel termici e l'olio in gocce che sta avendo una grande diffusione essendo ricco di Cbd. La ricetta puo' essere fatta anche dal medico curante, ma occorre sempre avere un piano terapeutico dello specialista".
La nota positiva e' il crescente interesse del mondo scientifico. "L'unico modo per mettere fine a questa disinformazione e' appoggiarsi alla ricerca, sviluppare dati e fornire risposte sulle caratteristiche della pianta". Prima di andare in stampa 'I volti della canapa' sara' venduto online sulla piattaforma
crowdbooks.com. Una volta raggiunte le 150 copie vendute, andra' in stampa con 500 copie distribuite nelle librerie e online. "Stampandolo rispondero' alla promessa fatta alle persone che ho incontrato in questo viaggio- conclude De Luca- solo cosi' potro' dare una voce e un prolungamento alle loro lotte". 'I volti della canapa' sara' presentato ad Alatri il 20 dicembre dalle 18 alle 19:30 nel Coworking Gottifredo in via Emanuele Lisi 2.
Qui e' possibile avere tutte le informazioni.
(Wel/ Dire)