Roma, 17 apr. - Il rischio di suicidio e' significativamente piu' alto per gli adolescenti nei 12 mesi successivi l'aver commesso autolesionismo ripetuto, rispetto ai giovani adulti. È quanto emerge da una ricerca statunitense sul 'Suicidio successivo all'autolesionismo negli adolescenti e giovani adulti', realizzata su una coorte di pazienti inseriti nel programma Medicaid, di eta' compresa tra 12 e 24 anni, seguita fino a 1 anno successivo alle pratiche di autolesionismo.
Lo studio e' stato pubblicato sull'ultimo numero della rivista internazionale Pediatrics.
I ricercatori hanno evidenziato, inoltre, che il pericolo di atti suicidari e' significativamente piu' alto per gli indiani americani e i nativi dell'Alaska rispetto ai pazienti bianchi non ispanici, e per i pazienti autolesionisti che inizialmente utilizzavano metodi violenti, in particolare le armi da fuoco.
Infine, l'autolesionismo ripetuto e' una pratica piu' diffusa tra i soggetti di sesso femminile.
Qui e' possibile leggere la ricerca.
(Wel/ Dire)