Terapeuta e genitore cooperano per raggiungere il bambino con autismo
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 21 nov. - "Il riferimento tecnico della terapia diadica e' sempre la psicoanalisi e in Italia sono rintracciabili esperienze diverse, come quella della psicoanalista Dina Vallino. Rispetto alla terapia diadica proposta in Israele, la nostra e' piu' interattiva. Il terapeuta non ha solo una funzione di osservatore, ma di mediatore e modulatore sempre nell'obiettivo di favorire la relazione madre-bambino per stimolarne le aree ipoattive. Partendo dall'assunto che nell'autismo e' il bambino a non attivare le funzioni materne, il terapeuta cerca di stimolare il bambino per lavorare sulle aree bloccate in modo da riavviare una relazione profonda tra la coppia". Lo spiega alla Dire Ida Contarino, psichiatra, psicoterapeuta e membro della Societa' italiana di psicoterapia psicoanalitica (Sipp).
L'analista osserva e aspetta che "arrivi un gesto da cui prende spunto per creare un'interazione tra il bambino e il suo caregiver- continua Contarino- e grazie alle sue competenze cerca di attribuire dei significati a tali gesti. La diadica usa un linguaggio prevalentemente corporeo e una comunicazione da esperienza a esperienza grazie alla sintonizzazione del terapeuta su questi livelli primitivi (le parole non possono spiegare le esperienze a certi livelli primitivi). Il tutto avviene tramite il gioco spontaneo che il bambino propone o che il terapeuta stimola".
Attraverso questo approccio "si crea un luogo, un'area di gioco condiviso esclusivo e speciale che favorisce l'organizzazione di processi primari- sottolinea la psichiatra- che dall'imitazione (essere come) porta 'all'essere con' e quindi alla relazione con l'altro e alla nascita psichica. Il terapeuta e il genitore cooperano insieme per trovare la via per raggiungere il bambino e fargli riprendere lo sviluppo evolutivo. Il terapeuta e il bambino collaborano insieme per riattivare la funzione genitoriale, che la poca reattivita' del bambino ha piano piano affievolito. Infine, la diadica sembra rispettare le linee guida che consigliano interventi che coinvolgano la famiglia- conclude Contarino- e favoriscano l'apprendimento. Il gioco e' la migliore forma di apprendimento nei bambini piccoli".
(Wel/ Dire)