(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 28 mar. - "I Lea (Livelli essenziali di assistenza) sull'autismo appaiono nel documento generale con un riferimento concreto, fatto di due articoli: il primo riprende quasi alla lettera il contenuto della legge sull'autismo, sottolineando la necessita' che il piano di trattamento che riguarda i soggetti con autismo sia altamente personalizzato. Ovvero deve tenere conto dei livelli di difficolta' che hanno, dei livelli di eta', dell'integrazione sociale e del contesto familiare. È un articolo chiaro, di carattere generalista, sufficientemente ampio ed inclusivo, ma anche un po' generico. Il secondo articolo rimanda invece a un decreto attuativo che dovra' essere pubblicato dal ministero della Salute entro 180 giorni dall'entrata in vigore dei Lea.
Quindi tutte le nostre aspettative sono proiettate su quello che conterra' questo decreto attuativo, del quale per ora non sappiamo nulla e dal quale speriamo si possano prossimamente ricavare tutti gli elementi concreti per rispondere ai quesiti che le famiglie si pongono, che gli insegnanti si pongono e alle esigenze dei potenziali datori di lavoro delle persone con autismo". È quanto afferma alla Dire Paola Binetti, neuropsichiatra infantile ed esponente della commissione Affari sociali alla Camera dei deputati, in occasione della settimana di sensibilizzazione sull'autismo che in Italia decorre dal 27 marzo al 2 aprile (Giornata mondiale di consapevolezza sulla sindrome).
"Abbiamo bisogno non solo di fare una sorte di endorsement positivo a favore dei soggetti autistici e della loro condizione- prosegue il deputato Udc- ma anche di dare delle risposte molto concrete agli altri interlocutori con cui loro saranno in una relazione costante ma mutevole nel tempo. Di tutto questo auspichiamo che il ministero ne tenga conto nel momento in cui pubblichera' il decreto attuativo".
- Quali sono le principali difficolta' da affrontare nel 2017 in tema di autismo? "La legge sull'autismo viaggia su un binario in cui una delle coordinate erano i Lea e l'altra le linee guida. I primi sono stati pubblicati ma sono a carattere, forse per ora, eccessivamente generalistico- precisa la neuropsichiatra- mentre le linee guida non sono ancora state pubblicate. Abbiamo bisogno di concretezza e di chiarezza per dare risposta ai bisogni delle famiglie, che e' la cosa che ci sembra piu' importante in questo momento per venire incontro alle necessita' reali".
L'esponente Udc ricorda che la legge sull'autismo e' "a isorisorse, non finanziata, e questo rende problematico il venire incontro e il farsi carico di tutte le esigenze di questi soggetti sul piano della personalizzazione degli interventi. Ci sono persone che rispondono meglio a modelli di riabilitazione di un certo tipo. In questo momento- spiega il medico- e' molto apprezzato l'approccio di tipo evolutivo, perche' e' quello che tiene piu' conto di come il soggetto cambia nel tempo e di come e' necessario che i modelli di intervento non siano centrati sul modello ma sulla persona. Ci sono delle tecniche di riabilitazione molto codificate, precise e puntuali ma un po' stereotipate rispetto ai bisogni del soggetto, e ci sono dei modelli di abilitazione e riabilitazione piu' flessibili perche' aderiscono di piu' al soggetto e alle sue circostanze. Ci interessa pensare agli autistici adulti, che vanno inseriti in strutture che siano laboratori, uffici, realta' dove potranno davvero svolgere compiti concreti e reali. Inserire professionalmente i soggetti autistici- spiega Binetti- significa prevedere una sorta di accompagno, una specie di tutorato professionale in cui possano interagire mettendo in gioco tutte le loro capacita'. Ci dovra' essere pero' qualcuno che si faccia garante che queste capacita' messe in gioco siano funzionali agli obiettivi perseguiti".
- La Sinpia lancia un appello sulla carenza di personale nei servizi, cosa ne pensa? "Che il personale sia insufficiente e' una realta' che nel mondo della Sanita' viene da lontano, da quando in tempo di crisi si e' scelto il blocco del turn over: gente che esce dal mondo del lavoro e che non viene sostituita. Questo fa si che da un lato c'e' una lettura sempre piu' sensibile e precisa della specificita' di questi disturbi, ma dall'altro non c'e' numericamente il personale. Noi portiamo avanti la battaglia della formazione- fa sapere Binetti- per cui il personale che c'e' deve essere sempre piu' formato.
L'esperienza del Miur di lanciare circa un anno fa 13 master in tutta Italia a metodologia mista (in parte a distanza e in parte in compresenza) sta dando risultati di eccellenza. Alla Lumsa, ad esempio, il master diretto dalla professoressa Maria Cinque gode di un livello di soddisfazione dei docenti che si ricava dalla disponibilita' ad essere sempre piu' inclusivi nei confronti dei ragazzi con difficolta'. Ne sono sempre meno spaventati e sono sempre piu' disposti a farsene carico con competenza e non solo con benevolenza. È vero che nei servizi mancano persone e noi speriamo che il turn over si sblocchi- conclude- ma cerchiamo di agire sul piano delle skills, affinche' sempre di piu' queste persone riescano ad ottimizzare i loro intenti nello spazio di relazione con i soggetti autistici".
(Wel/ Dire)