(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 30 mag. - "L'iperattivita' e' un disturbo del neurosviluppo diagnosticato ed etichettato in termini di Adhd, disturbo da deficit dell'attenzione/iperattivita', e individua dei bambini che hanno un pattern emotivo e comportamentale specifico: si distraggono facilmente, si agitano a livello motorio e saltano da un'attivita' all'altra. Sono bambini impulsivi che hanno difficolta' a mantenere l'attenzione e la concentrazione, soprattutto nel contesto scolastico. L'Adhd e' quindi un quadro diagnostico specifico, eppure si caratterizza per una sintomatologia che in realta' e' parzialmente sovrapponibile ad aspetti di personalita' che vengono riassunti sotto l'etichetta di 'Ricerca della novita''. Un 10-15% dei bambini nasce con questa predisposizione emozionale, che non ha niente a che vedere con la psicopatologia". A svelare alla Dire questa sottile confusione e' Elda Andriola, psicologa psicoterapeuta esperta in infanzia e adolescenza, docente di psicodiagnostica dell'eta' evolutiva e dell'adulto presso l'Universita' Lumsa e impegnata con il Consorzio Fortune Humanitas nella formazione degli insegnanti e nel supporto alla genitorialita'.
I bambini che rientrano nell'etichetta di 'Ricerca della novita'' possono presentare delle caratteristiche che evidentemente "creano un po' di disadattamento in contesti rigidi e strutturati: dall'agitazione motoria all'impulsivita' e alla labilita' attentiva. Tuttavia- sottolinea la psicoterapeuta- affianco a questi stati, ci sono anche delle caratteristiche assolutamente positive: i bambini che hanno un temperamento di ricerca della novita' sono molto creativi, si' impulsivi ma sanno anche lanciarsi nelle situazioni e viverle a pieno. Sono bambini molto estroversi, che amano stare con gli altri e che grazie a questo ricercare sempre nuovi stimoli sviluppano una grande intelligenza e un'intuizione molto forte. Hanno un tipo di apprendimento- continua la docente della Lumsa- che forse non si sposa bene con il nostro sistema educativo e scolastico. Loro devono mettere in atto determinati comportamenti, poter sperimentare, e anche rischiare, per poi apprendere. Al contrario, molto spesso i genitori e gli insegnanti si rifanno ad un apprendimento basato sul linguaggio, ma il bambino esplorativo, eccitabile e impulsivo ha bisogno di fare esperienza".
- Perche' i bambini iperattivi sono in grado di prestare attenzione e restare fermi e/o attenti in alcune attivita', come il guardare la Tv, giocare ai videogiochi o praticare sport? "Questa e' una domanda che mi viene spesso rivolta dagli insegnanti e dai genitori. Ci vedono qui una sorta di manipolazione, o comunque una tendenza del bambino e dell'adolescente a fare il furbo. Effettivamente- spiega l'esperta in eta' evolutiva- i bambini iperattivi, che hanno questa predisposizione emozionale all'eccitazione, all'esplorazione e alla ricerca di nuovi stimoli, prestano piu' attenzione quando c'e' una motivazione intrinseca. Il bambino iperattivo, per essere coinvolto in un'attivita' che implichi il rimanere seduto, fermo e concentrato, ha bisogno che tale attivita' gli procuri piacere. Non si tratta di una motivazione esterna, ma di un'attivita' che li gratifichi e stimoli dall'interno. Se avviene sono completamente assorbiti dall'azione che svolgono e possono rimanere fermi e concentrati senza avere quelle caratteristiche di labilita' attentiva, distraibilita' e agitazione motoria che hanno in altri contesti. Non e' una questione di furbizia- sottolinea Andriola- la motivazione interna serve al bambino per fare e muoversi verso un obiettivo".
- Quanto conta per questi bambini la focalizzazione dell'adulto sugli aspetti positivi? "È estremamente importante- conferma Andriola- rappresenta il fondamento del supporto alla genitorialita' e della consulenza scolastica per i bambini di questo tipo. Il nostro modello scolastico ed educativo si basa sulla punizione, o comunque sul biasimare dei comportamenti non adattivi rispetto a uno specifico contesto. È un modello che si concentra sugli aspetti che non funzionano, e per le insegnanti puo' anche avere senso- commenta la docente universitaria- poiche' hanno lo scopo di produrre un apprendimento attraverso il trasferimento del sapere e la relazione. Quindi, si concentrano sulle competenze che devono essere amplificate e potenziate, ma in realta' un bambino esplorativo ed eccitabile ricerca la novita' e la gratificazione immediata".
La gratificazione "non e' solo un premio, un regalo o un gioco- ricorda la psicoterapeuta- vuol dire lodare il bambino, essere li' e non per sanzionare il comportamento di distrazione e di agitazione motoria, ma per andare verso di lui e gratificarlo attraverso il linguaggio, per fargli notare tutti quei piccoli comportamenti che ha e che sono positivi". Una caratteristica del bambino iperattivo e' la sua "forte sensibilita' alle lodi, ed essendo intrinsecamente ottimista (perche' rifugge dalle emozioni negative) entra in relazione con l'adulto - insegnante e/o genitore - quando avverte le emozioni positive". Andriola tiene ad inviare un messaggio a insegnanti e genitori: "Approcciate al bambino iperattivo non solo guardando agli aspetti psicopatologici, che spesso non ci sono, ma vedendone la normalita'. Osservare la predisposizione innata che porta con se', come la personalita' di tutti noi, fatta di aspetti meno adattivi e aspetti piu' adattivi".
Il consorzio Fortune Humanitas, per riempire il gap di conoscenze, promuovera' un corso di psicoeducazione a distanza: "Sono in realta' dei mini corsi monotematici rivolti agli insegnanti e ai genitori, fruibili in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo grazie all'uso di una piattaforma online. Ad esempio- aggiunge la docente della Lumsa- riferendoci alle insegnanti proporremo il corso 'Se il tuo alunno e' iperattivo'; per i genitori invece 'Se tuo figlio e' iperattivo'. Ogni volta affronteremo tematiche diverse e non da una prospettiva che etichetta il bambino, che concerne la psicopatologia, ma da una prospettiva normativa. Daremo molto valore alla soggettivita' dell'alunno e del bambino in generale. Affronteremo temi come la timidezza, l'ansia, la preoccupazione, la tristezza, l'agitazione motoria e l'iperattivita'- conclude Andriola- ma da un'ottica che da' valore al bambino nelle sue caratteristiche individuali".
Qui e' possibile vedere la videointervista della Dire.
(Wel/ Dire)