(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 30 mag. - Lo stress da lavoro aumenta il 78% il rischio di infarto del miocardio. Questi dati sono emersi nel corso della settima Conferenza Internazionale di ICOH (International Commission on Occupational Health) sull'ambiente di lavoro e le malattie cardiovascolari, per la prima volta ospitata in Italia, all'Universita' degli Studi dell'Insubria, a Varese, dopo le edizioni di Tokyo (2013), Cracovia (2009), Newport Beach (2005), Dusseldorf (2002), Tel Aviv (1998) e Copenaghen (1994).
"Grazie alla collaborazione tra il Centro Epimed (Epidemiologia e Medicina preventiva) dell'Universita' degli Studi dell'Insubria e la struttura complessa di Medicina del Lavoro dell'Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese, abbiamo portato a termine uno studio ventennale su un campione di popolazione formato da oltre 4.100 lavoratori della Brianza, uomini appartenenti alle categorie dei colletti bianchi e colletti blu", spiega il professor Ferrario in una nota.
È emerso "che esiste il 78% in piu' di rischio di infarto del miocardio tra coloro considerati ad alto stress da lavoro percepito; basato sulla rilevazione del metodo proposto da Karasek (uno dei partecipanti al Congresso), che individua 4 livelli di stress: il livello maggiore, cosiddetto appunto di 'alto stress', che si riferisce a coloro che hanno carichi di lavoro molto alto, scarso potere decisionale e scarse risorse (ossia basse skills e poca possibilita' di ripartire il lavoro). In questa categoria di lavoratori, indipendentemente dal fatto di essere colletti blu o bianchi, l'incidenza del rischio di infarto del miocardio e' molto piu' alta rispetto ai 'colleghi'" conclude Ferrario.
(Wel/ Dire)