(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 30 mag. - È l'ultima moda in tema di giochi di bambini, si chiama Fidget spinner e sta spopolando anche tra i minori italiani. Si tratta di una piccola trottola, formata da tre lobi e dotata di un cuscinetto centrale che le permette di roteare su se stessa. Si propone come un antistress che aiuta a mantenere l'attenzione, ma non tutti sono convinti della sua reale efficacia.
"Prima c'erano le palline clic clac, poi gli Scooby Doo (portachiavi o braccialetti realizzati con fili di diverso colore intrecciati tra loro), lo yoyo e il tamagotchi (il pulcino virtuale di cui prendersi cura), adesso e' arrivato il fidget spinner. A questi giochini, a cui corrispondono piccoli esercizi fisici ripetitivi, vengono ogni volta attribuite delle capacita' taumaturgiche, mentre invece non hanno fatto altro che aumentare in alcuni casi l'ossessivita': diventano un rituale ossessivo". La pensa cosi' Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO).
"Come tutti i gadget che prendono piede per moda o per novita', anche a questo gioco sono state attribuite capacita' e funzioni che fanno parte del mondo immaginario dell'adulto- sottolinea lo psicoterapeuta- che vuole giustificare a tutti i costi le attivita' dei figli, quando sono attivita' semplici dov'e' presente un po' di attenzione iniziale per far funzionare lo strumento, dopodiche' diventano abitudini piu' o meno perditempo".
Secondo il direttore dell'IdO, "attribuire a quest'ultimo giochino la capacita' di aumentare la concentrazione dei bambini e' un grossolano errore, cosi' come pensare che abbia una funzione facilitante per chi presenti addirittura l'Adhd (la sindrome da deficit di attenzione/iperattivita', disturbo ancora discusso e di cui pare siano affetti 11 milioni di americani).
Questo gioco puo' avere l'effetto di distrarre il minore da alcune attivita' per attivarlo a far girare la trottola, ma non e' ne' una cura ne' un facilitatore di attenzione. L'attenzione- rimarca l'esperto- si realizza quando vi e' una motivazione.
Certo un bambino puo' essere motivato a far funzionare un giochino da un minuto a un'ora, ma poi avviene una consuetudine che nulla ha a che fare con la capacita' di attenzione- conclude- anzi puo' essere un facilitatore del comportamento ossessivo".
(Wel/ Dire)