Oliverio (La Sapienza): Impariamo a conoscere come funziona il cervello
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 9 mag. - Come reagisce il cervello davanti alle notizie? Alberto Oliverio, professore emerito di Piscobiologia dell'Universita' 'La Sapienza' parla di 'cervello ingannato': "Tutte le esperienze hanno una connotazione emotiva, cosi' come le memorie. Se qualcosa suscita un'emozione, viene impressa piu' facilmente nella nostra mente. Anche la concretezza della rappresentazione puo' ingannarci- spiega il professore- se si fa vedere a un ragazzino una foto manipolata dicendogli che e' stata scattata in una situazione reale, e un complice che lui conosce da' ragione all''ingannatore', il ragazzino finira' per accettare di aver vissuto la situazione fotografata arrivando persino ad inventarci su dei dettagli mai avvenuti".
Dinamiche simili "possono accadere a livello giuridico- continua il professore- spesso la rappresentazione di un fatto puo' falsare il parere di chi deve giudicare. Negli Usa, ad esempio, hanno bloccato le rappresentazioni di incidenti stradali ricostruite con dettagli informatici. In alcuni casi si facevano delle ricostruzioni inserendo, nella falsa ricostruzione, le automobili vere con il rumore della frenata, dello schianto e cosi' via. Molte giurie e tribunali hanno abolito questa pratica, rendendosi conto che il modo veritiero in cui veniva rappresentata poteva falsare il giudizio. Siamo tutti suscettibili alla realta' visiva- sottolinea lo psicobiologo- perche' tendiamo a credere che quello che vediamo esiste. Il nostro e' un cervello visivo, e quello che vediamo lascia una traccia profonda, tanto che a volte non differenziamo nemmeno tra esperienze vissute o rappresentate in Tv. Sono entrambe diventate memorie visive".
Le realta' falsate dal cinema e dalla tv possono, infatti, sostituirsi facilmente alla vera realta'. Un film celebre in tal senso e' 'JFK - Un caso ancora aperto (JFK)' di Oliver Stone (1991): "Il regista ha alternato dei filmati reali sull'attentato di Kennedy a Dallas con delle sue ricostruzioni. Stone e' molto abile- afferma Oliverio- e nel film ha accelerato questo tipo di passaggio, in modo che uno spettatore che non ha vissuto questi eventi resta nel dubbio di quale sia la verita'. Era vero il documentario reale o quello di Stone nel suo film? La manipolazione puo' indicare anche una possibilita'", commenta lo studioso.
Simon Schama, uno storico, "sosteneva che le ricostruzioni devono essere falsate perche' la vera verita' storica non esiste. Insomma, un'interpretazione puo' essere piu' veritiera di quello che ci tramandano alcuni documenti. Per imparare a difenderci dalle manipolazioni dobbiamo allora capire come siamo fatti e cogliere le trappole in cui cade il cervello. Gli studiosi della percezione- conclude- lo hanno indicato a livello visivo da decenni: la realta' che percepiamo e' spesso diversa dalla realta' reale".
(Wel/ Dire)