(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 27 giu. - "Siamo tutti portati per la matematica. La ricercatrice americana Karen Wynn ha dimostrato che i bambini di 6 mesi sono gia' in grado di compiere operazioni semplici di tipo aritmetico e molti scienziati confermano che esiste una specie di 'gene matematico. Se non distruggiamo la presenza di questo gene dentro di noi siamo tutti quanti destinati a fare delle scoperte e a diventare matematici in qualche modo". Parola di Giovanni Lariccia, matematico di professione e docente in diverse universita', tra cui la Lumsa e la Sapienza. Con il Centro Universitario Servizi Educativi Humanitas propone un corso a formula mista (a distanza e in presenza) di 'Matematica Felice' rivolto agli insegnanti di qualsiasi ordine e grado, anche al livello universitario.
"La matematica fa paura perche' e' stata insegnata malissimo, e' stata imposta. L'insegnamento dall'alto e' sbagliato, aprire la testa di un bambino per versarci dentro la matematica non funziona - sottolinea l'esperto- la matematica deve coincidere con l'apprendimento e con la scoperta". Oggi si parla di didattica per competenze, che "ha il merito di aver riscoperto le convergenze tra le conoscenze, le abilita' e gli atteggiamenti. L'intelligenza emotiva, la capacita' di essere imprenditori di se stessi, di collaborare e di esprimersi. La matematica e' una delle competenze di base in questi campi". Inoltre, "sono note le connessioni tra la matematica e tutte quelle discipline che hanno aspetti simbolici: dalla musica alla danza e in generale allo sport. Esiste anche un rapporto importante tra matematica e racconto, contare e raccontare sono due espressioni molto vicine".
Matematica felice e' un termine coniato da Lariccia in Italia. "All'estero da tempo si parla di 'happy matemathics' e 'fun mathematics'- sottolinea il professore- significa aumentare moltissimo il livello di motivazione. Vuol dire studiare la matematica perche' da' gratificazione anche quando costa fatica. L'apprendimento e' sempre legato alla motivazione. Succede la stessa cosa nell'atletica, dove i grandi campioni si allenano moltissimo perche' hanno dei traguardi da raggiungere".
Esistono due filoni di studi che consentono di parlare di matematica felice: "Le neuroscienze- prosegue il matematico- con keren Wynn negli Usa, Stanislas Dehaene a Parigi, Brian Butterworth in Inghilterra e, una sua allieva, Daniela Lucangeli, in Italia". L'altro filone e' l'etnomatematica: "Uno scienziato olandese ha dimostrato che i popoli primitivi sono molto meno primitivi in fatto di matematica di quanto noi pensiamo. Questo dimostra che la matematica e' dentro di noi ben prima di diventarne consapevoli".
Il professore consiglia di insegnare matematica a partire dalle materne. "Con i bambini di 3-4 anni abbiamo fatto cose meravigliose utilizzando i 'micromondi'. Si chiamano Numicon- spiega- sono delle tesserine con dei buchi inventate in Inghilterra. I bambini infilano le mani o le dita delle mani in queste tesserine e fanno esperienza del numero in forma fisica. Poi si passa da una tesserina a tante tesserine per creare edifici e casette per continuare a fare pratica con il senso del numero. È un gioco molto raccomandabile a tre anni".
Il presidente dell'associazione culturale 'Impariamo ad imparare' ha lavorato con gli insegnanti degli asili nido e con gli operatori del comune di Roma. "Far praticare la matematica felice significa trovare gli esempi di questi micromondi dove i bambini diventano piccoli scienziati. La cosa piu' bella e' fare matematica con piccoli gruppi di bambini che collaborano tra loro".
Infine Lariccia mette tutti in guardia: "La paura della matematica si trasmette facilmente. I genitori che sono ansiosi rispetto alla loro esperienza della matematica, trasmetteranno questa paura ai figli. C'e' un bellissimo libro di Anne Siety, una psicopedagogista francese, intitolato 'Matematica mio terrore' per spiegare come vincerlo. Anche gli insegnanti, quelli tradizionali, probabilmente hanno subito il trauma. La paura si vince collaborando, organizzando dei festival- afferma l'esperto- io, ad esempio, ho immaginato le 'Olimpiadi della mente' in cui la matematica viene trattata come le discipline sportive, perche' le scienze della mente sono simili alle scienze del corpo.
Bisogna investire nelle scienze e tecnologie della mente- conclude- e non solo nei computer".
Qui e' possibile vedere la video intervista della Dire.
(Wel/ Dire)