Disagio mentale, Gentile (Noos): Cura c'e', manca reinserimento
Puntare a cooperative sociali per maggiore integrazione. La prima in cantiere
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 13 giu. - "Nella Asl Napoli 1 mi hanno assegnato a una Sir (Servizio di riabilitazione) e sono venuta a contatto con la cronicita' nel campo della psichiatria. L'ho vissuta in prima persona. Nelle Sir il tempo si ferma, i dialoghi sono sempre gli stessi, gli avvenimenti tutti uguali, le frasi si ripetono e anche gli operatori, che arrivano con entusiasmo e tanta voglia di cambiare le cose, alla fine rientrano nella routine". È il racconto di Maria Cristina Gentile, psicologa clinica e psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-relazione e assistente sociale in congedo temporaneo dalla Asl Napoli 1, che continua pero' ad aiutare le persone con un disagio mentale nel reinserirsi socialmente lavorando al fianco dell'associazione Noos.
"Non tutte le persone accolte nelle Sir hanno la capacita' di recuperare le proprie facolta' mentali in modo consistente per poi essere inserite nella societa'- spiega la psicologa- a volte non hanno nemmeno la famiglia di origine che possa aiutarle.
Nella maggior parte dei casi sono persone con un disturbo dissociativo grave, non hanno il senso della continuita' e anche il loro pensiero appare frantumato. Da questa condizione nasce la cronicita'. Si puo' venire incontro ai loro bisogni pratici, ma un recupero psicologico completo e' difficile, soprattutto se parliamo di soggetti anziani con una lunga storia di cure psichiatriche e manicomi alle spalle. Un'utenza giovane e' presente- ricorda Gentile- e su loro e' possibile lavorare per un maggiore grado di recupero".
Il nodo, secondo la psicoterapeuta, e' appunto nel reinserimento sociale. "Abbiamo le cure, abbiamo la riabilitazione ma manca la possibilita' di inserire queste persone nella societa'. Lavorare per un reinserimento vuol dire avere un ambiente sociale accogliente e al momento questo contesto e' quasi assente: manca il lavoro per tutti, figuriamoci per un soggetto che ha bisogno di aiuto e di sostegno. Da qui e' nata l'idea di creare Noos, vogliamo occuparci della parte mancante: il reinserimento sociale di cui pochi si occupano".
Gentile segue, insieme al presidente di Noos Claudio Calvino, gli "incontri settimanali aperti a tutti i soci dove si scambiano informazione e nascono idee progettuali di lavoro. Lavoriamo al legame tra le persone, a una maggiore conoscenza e integrazione. Cerchiamo di cogliere le opportunita' e le capacita' che si possono trovare nel gruppo: idee positive e competenze da condividere".
Il bisogno primario che le persone con disagio mentale portano e' il lavoro: "Vogliono essere inseriti e riconosciuti socialmente. Si sentono sospesi in uno stato di irrealta', non hanno una progettualita' e bisogna fargli capire che per loro un futuro esiste. Spesso mi dicono 'Non ho un futuro', 'Non ho una vita'- racconta la psicoterapeuta all'Agenzia Dire- ma per riuscire a vederla devono essere aiutati. Possono riconoscere il loro futuro se e' presente anche negli occhi dell'altro. Dobbiamo dare loro speranza e senso di realta'".
Gli incontri promossi da Noos sono finalizzati proprio a costruire insieme a loro un futuro. "Per il momento e' stata inaugurata una nuova sede dell'associazione presso la scuola 'G.Leopardi' di Fuorigrotta, concessa per la grande sensibilita' sociale del dirigente scolastico Dino Sangiorgio, ma contemporaneamente stiamo lavorando alla formazione della prima cooperativa sociale scelta fra undici idee progettuali per maggiore facilita' di commercializzazione. Abbiamo gia' un progetto di fattibilita'. Non e' facile, ma stiamo andando avanti. Questa cooperativa potrebbe arrivare ad impegnare 40 dei 140 iscritti (persone con disagio psicologico, familiari e volontari con varie professionalita')- conclude Gentile- si chiamera' 'Costa del sole' e produrra' un liquore particolare realizzato con una ricetta innovativa".
(Wel/ Dire)
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