Presentazione libro Binetti. Nicolo' (Spi): Attenti a senso onnipotenza
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 feb. - "Come accade a tutti, ci sono temi che ci appassionano piu' di altri, perche' mettono in gioco le nostre credenze piu' profonde, i nostri valori e in alcuni casi la ragione stessa del nostro lavoro professionale e del nostro impegno sociale. Si tratta spesso di temi ad alta rilevanza etica, che riguardano principi e valori strutturali nel nostro sistema sociale e che nel corso del dibattito possono assumere un aspetto divisivo; ma solo nell'ascolto reciproco si scopre la loro fecondita' e si ritrova la serenita' di giudizio indispensabile per un confronto equilibrato, in cui ognuno esprime cio' che pensa senza rinunciare alle sue convinzioni. In questo clima e' nato il libro sulla 'Maternita' surrogata: un figlio a tutti i costi' che antepone il diritto di una persona a volere un figlio, alla complessita' dell'esperienza umana con cui un figlio guarda alla sua famiglia e si chiede da dove viene, come sia arrivato al mondo e perche'". A spiegarlo e' Paola Binetti, esponente della commissione Affari Sociali alla Camera dei deputati, che venerdi' 10 febbraio presentera' a Roma, alle ore 10.30 nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto (Via del Seminario 76 - Roma zona Montecitorio), il suo libro edito dalla Casa editrice Magi.
Tra le relatrici c'e' Anna Maria Nicolo', neuropsichiatra infantile, psicoanalista e futura presidente della Societa' Psicoanalitica Italiana (SPI), che intervistata dalla Dire ricorda: "Esistono vari tipi di maternita': genetica, biologica, psicologica e simbolica, ovvero quella capacita' che un genitore ha di permettere al bambino, contenendo le sue angosce, di sviluppare la possibilita' di pensare come soggetto differenziato".
Cosa succede a una donna che ha una gravidanza surrogata? "Abbiamo purtroppo pochi dati che ci permettano di orientarci. Da troppo poco tempo si comincia ad usare la gravidanza di sostegno e possiamo percio' fare solo ipotesi. In queste situazioni certo si verifica una scissione tra i vari tipi e le varie fasi della maternita'. La donna che da' il suo ovocita e' madre quanto colei che lo porta in grembo o che cresce il bambino. Nella maternita' classica- chiosa la psicoanalista- questi aspetti si integrano, mentre in quella surrogata la donna che porta il bambino in grembo scinde un aspetto del suo essere madre".
Un evento "estremamente importante" della maternita' sono, secondo la neuropsichiatra infantile, "le fantasie che esistono in gravidanza, quando la madre si prefigura il bambino e lo investe in modo precoce. Ci sono studi che hanno osservato la differenza delle fantasie della mamma nei primi 3 mesi di vita del feto da quelle che si manifestano a partire dal 3 mese di gravidanza, quando e' possibile in generale percepire piu' distintamente i movimenti fetali. Ci possiamo domandare se e come questo aspetto cambiera' le fantasie materne rispetto al bambino che la madre sta ospitando".
Nicolo' pensa che "oggi ci sono molte patologie legate al corpo e talora il corpo viene ripudiato, negato, usato come fosse lontano o diverso da noi. Il fatto e' che le nuove scoperte scientifiche ci hanno aperto nuove possibilita', ma hanno anche sollecitato la nostra onnipotenza. L'onnipotenza che spinge ad agire sul corpo, come se fosse un contenitore che possiamo usare in tutti i modi, ci deve impensierire. La madre che scinde un tipo di maternita' da un'altra sta amputando elementi importanti dentro di se'. Non possiamo prevedere le conseguenze di suddetta amputazione- ricorda Nicolo'- e quello che si verifichera' e pesera' nella vita di quella persona e del bambino. Anche la madre che ospita comunica molto precocemente con il bambino sul piano biologico, psicologico e fisico. Il bambino non e' solo il prodotto di un fattore genetico, e' anche il prodotto del contesto abitativo del corpo della madre che lo ospita, oltre che delle sue fantasie. Il bimbo nella pancia, inoltre, rappresenta una parte del corpo della donna, il suo futuro", chiarisce la futura presidente della SPI.
È per finire "confondente", continua Anna Maria Nicolo', "legare la maternita' surrogata o la gravidanza di sostegno all'omosessualita', perche' anche una coppia eterosessuale puo' utilizzarla, e anche in quest'ultimo caso ripeterei lo stesso discorso. Personalmente non sono contraria alle coppie omosessuali. L'omosessualita' e' una scelta d'oggetto possibile e accettabile quanto e come l'eterosessualita'. Se riuscissimo a liberarci da questa etichetta, che fa coincidere gravidanza di sostegno e coppie omosessuali, saremmo piu' lucidi per capire e rifletterci sopra. Inoltre, se una coppia non riesce ad avere figli dovrebbe probabilmente prima accettarne il lutto, per poi comprendere che la creativita' si esprime in tanti modi. Perche' non poterli adottare i bambini?- chiede la dottoressa- Senza escludere che di fatto si possono avere figli anche al di fuori di una coppia e poi crescerli all'interno. È vero, e' un terreno farraginoso- aggiunge la psicoanalista- ma conosco tante persone felici con figli adottivi meravigliosi. Non tutti i bambini adottati creeranno problemi, come non e' vero che tutti i bambini biologici saranno sani. Sappiamo ormai con certezza che i figli di coppie omosessuali non si differenziano in nessun modo dai figli di coppie etero sessuali e sappiamo anche che sono esistite numerose e differenti configurazioni familiari. Una crescita sana- conclude la psicoanalista- non ha a che fare con la forma della famiglia, ne' con la scelta sessuale dei genitori".
È necessario accreditarsi all'indirizzo email binetti.stampa@gmail.com specificando nome, cognome e titolo dell'evento a cui si chiede di partecipare.
(Wel/ Dire)