(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 12 dic. - Il progetto evolutivo integrato Tartaruga per il trattamento dell'autismo dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) e' presente in Brasile da circa 30 anni. "Alla fine degli anni '90 abbiamo istituito un corso di specializzazione di due anni all'Universiade Veiga de Almeida di Rio de Janeiro, coordinato dal dottor Reynaldo Lopes, e gli allievi seguono il tirocinio a Roma presso l'IdO per portare avanti l'approccio psicodinamico nel lavoro con i bambini autistici". Lo fa sapere Monica Nicola, psicoanalista ed ex docente dell'Universidade Veiga de Almeida (UVA) e dell'Istituto brasiliano di medicina e riabilitazione.
Attualmente insegna alla Scuola di specializzazione in psicoterapia psicodinamica dell'eta' evolutiva dell'IdO.
E' una collaborazione che parte da lontano. "Gia' alla fine degli anni '80 abbiamo fondato insieme a Magda Di Renzo, responsabile del servizio terapie dell'eta' evolutiva dell'IdO, la Societa' brasiliana di logopedia- racconta Nicola- della quale sono stata presidente per quattro anni. Inoltre organizzavamo ogni anno un convegno internazionale sull'autismo ed altri disturbi dell'eta' evolutiva con Di Renzo ed alcuni psicoterapeuti dell'IdO, tra cui Paola Vichi e Anna Di Quirico, che insegnavano al corso. L'IdO ci ha sempre sostenuto- conferma Nicola- portandoci aggiornamenti e nuove conoscenze".
I professionisti che si sono formati nel corso di specializzazione dell'UVA "utilizzano l'approccio psicodinamico portando un movimento diverso tra i bambini con disturbi dello spettro autistico e i loro genitori. Questo cambiamento professionale e' stato reso possibile anche grazie alle pubblicazioni scientifiche come il libro
'Projeto Tartaruga' della casa editrice Revinter - fa sapere Nicola - in cui viene presentato il lavoro che portiamo avanti".
In Brasile il progetto Tartaruga e' quindi visto "con molto rispetto, una stima che e' andata crescendo grazie agli articoli scientifici pubblicati dall'IdO e che noi abbiamo tradotto- prosegue la psicoanalista-. I brasiliani sono molto fisici e amano questo tipo di lavoro, che ci ha aiutato ad apprendere un altro modo per arrivare ai bambini. Una modalita' che si differenzia dall'approccio cognitivo comportamentale".
In Brasile "mancava, infatti, un approccio terapeutico all'autismo che accompagnasse i genitori a capire cosa avesse il figlio senza spaventarsi e che desse allo stesso tempo al bambino la possibilita' di lavorare con moltelici attivita'. Esisteva gia' l'approccio cognitivo comportamentale, ma si tratta di un addestramento inadatto a bambini che hanno gia' un blocco- sottolinea la professoressa- e che non hanno bisogno di un lavoro del genere. Noi cerchiamo il canale corporeo-affettivo che genera un conforto sia nella famiglia che nel bambino. Anche gli insegnanti approvano questo approccio perche' li aiuta ad arrivare piu' facilmente all'allievo". In Brasile Nicola sta "cercando di creare un centro di ricerca nell'Universita' federale di Campinas. Al momento abbiamo terapeuti psicodinamici in tutti i quartieri di Rio, che lavorano seguendo la stessa linea del progetto Tartaruga di Roma. Posso dire che l'approccio psicodinamico e' molto diffuso da noi proprio perche' i terapeuti che lo adottano lavorano in centri differenti e apportano esperienze diverse. Inoltre, ogni 6 mesi vengono da me per effettuare aggiornamenti e supervisioni. Arrivano anche i genitori in cerca della cura miracolosa- conclude la studiosa- ma nella vita non c'e' miracolo, c'e' solo il lavoro!".
(Wel/ Dire)