(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 27 set. - "E' una mappa virtuale ma fa sentire un dolore reale, sofferto lungo le rotte subsahariane e l'inferno libico, ora difficile da superare": Giuseppe Cannella, psichiatra con Medici per i diritti umani (Medu), presenta cosi' alla Dire la carta interattiva realizzata dall'ong grazie a mille testimonianze di migranti.
"Nei racconti che abbiamo raccolto negli ultimi tre anni nei centri di accoglienza in Sicilia ma anche a Roma, a Ventimiglia e in Egitto- sottolinea Cannella- emerge che in oltre nove casi su dieci chi arriva in Italia e' stato vittima di violenze, stupri, trattamenti inumani o degradanti nel proprio Paese d'origine e poi ancora lungo il tragitto".
Sulla mappa, disponibile online e aggiornabile giorno per giorno, sono tracciate rotte, snodi e centri di smistamento. Le direttrici principali sono quella che dall'Eritrea porta al Sudan e alla Libia e, sul versante occidentale, dai Paesi del Golfo di Guinea al Niger e poi ancora alla Libia.
All'indirizzo
http://datatellers.info/Projects/Medu/src/ e' possibile leggere le storie dei migranti cliccando sui nomi delle citta' e dei Paesi, seguendo piste nel deserto e rotte mediterranee. Disponibili anche i dati sulla durata e i costi dei viaggi, ostaggio di mille varianti. Se in media la rotta occidentale e' percorsa in 20 mesi e quella orientale in 15, il conto da pagare aumenta in modo esponenziale con sequestri, arresti o passaggi nei "centri di transito".
Un'odissea che i migranti non dimenticano. "Quasi sempre - sottolinea Cannella - oltre alle ferite visibili portano con se' un malessere profondo, ancora piu' pericoloso: disturbi da stress postraumatico, d'ansia e del sonno, somatizzazioni legate al trauma, depressione".
(Wel/ Dire)