(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 13 set. - Sono tenuti nascosti, emarginati, non possono frequentare la scuola e provano vergogna per il loro volto malformato. E' il destino di moltissimi bambini con la labioschisi (il labbro leporino) che, essendo nati in paesi in via di sviluppo, non vengono operati per mancanza di chirurghi locali competenti. "Il labbro leporino e' una patologia congenita che in Italia colpisce 1 bambino ogni 1.200 nati, mentre in alcune zone dell'Africa e del Medio Oriente (come la Tanzania, il Benin o l'Etiopia) riguarda 1 minore ogni 250". Racconta alla DIRE Alessandra Ricci, esponente di Emergenze Sorrisi, un'organizzazione non governativa nata nel 2007 a Roma (
www.emergenzasorrisi.it) e formata da 369 medici e infermieri volontari. L'Ong ha gia' formato circa 570 medici locali di 17 paesi in Via di Sviluppo e operato circa 4.000 bambini (di cui 1.500 solo in Iraq) con labio-palatoschisi, malformazioni del volto, esiti di ustioni, traumi di guerra, cataratte e altre patologie invalidanti.
Il labbro leporino rappresenta un "problema endemico in alcuni paesi perche' mancano chirurghi locali capaci di operare una patologia congenita che puo' interessare l'apertura del labbro, l'apertura del palato o entrambe, se completa. A causarla sono alcuni fattori concomitanti- precisa Ricci-: tra questi la malnutrizione e la carenza di acido folico delle madri in gravidanza, una predisposizione genetica dei genitori ".
- È una malattia invalidante dal punto di vista sociale? "Molto. C'e' anche la credenza in alcuni popoli che questi bambini siano maledetti e debbano espiare le colpe dei genitori. Per questo motivo vengono considerati 'segnati da Dio'. In Benin, ad esempio- ricorda l'esponente della Ong- si pratica il voodoo. Quando abbiamo operato in quel Paese, siamo dovuti andare a parlare con il capo villaggio per spiegargli che i bambini e i genitori non avevano colpe. O ancora, in Afghanistan, un papa' ci ha raccontato che sua figlia non poteva andare a scuola e una volta cresciuta nessuno l'avrebbe presa in moglie. Per una donna afgana- chiarisce Ricci- non avere marito equivale a vivere una morte sociale".
- Quali sono le problematiche fisiologiche che possono vivere questi bambini? "A livello fisico- prosegue Ricci- tendono a nascere prematuri, sono piu' piccolini e possono contrarre facilmente polmoniti e patologie respiratorie. Eppure per curarli basta un intervento di chirurgia plastica ricostruttiva che dura in media 3 ore se la patologia e' completa, 45 minuti se coinvolge solo il palato o solo il labbro. Operati nei primi mesi di vita, i bambini non avranno conseguenze- precisa l'esperta-, ma se vengono operati a 7-8 anni, o anche a 10-11 anni, avranno problemi di dentizione, di logopedia, di deglutizione e saranno soggetti a infezioni a causa del palato aperto".
Dal 17 al 24 ottobre Emergenza Sorrisi andra' per la prima volta in Burkina Faso, nella capitale. L'equipe che partira' sara' formata da una decina di medici e infermieri italiani.
"Visiteranno circa 200 bambini e ne opereranno tra i 40 e gli 80. In alcuni paesi siamo riusciti ad operarne 110 in una settimana con due tavoli operatori. Le prossime missioni saranno in Senegal a novembre, poi di nuovo in Iraq e Afghanistan dove c'e' un numero importante di patologie. In questi due paesi operiamo anche feriti di ustioni e traumi di guerra. A Nassiriya- conclude- torneremo probabilmente nei primi mesi del 2017".
(Wel/ Dire)