"Non mi sono mai arresa, ma la paura ha accompagnato tutta la mia esistenza"
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 13 set. -Claudia e' una donna di 37 anni e solo recentemente ha potuto dare un nome alle sue difficolta': dislessia e discalculia. "La paura ha accompagnato tutta la mia esistenza. Ogni volta che cambiavo ciclo di studi non sapevo mai cosa aspettarmi. Nessuno mi ha mai spiegato cosa sarebbe successo e cosa si aspettavano le persone da me. Andavo impreparata al nuovo ciclo di studio e questo mi provocava ansia. In genere- racconta alla DIRE- ancora oggi mi preoccupo molto dell'andamento dell'esame, del test, perche' non so come prepararmi o cosa devo fare. Sono disorientata.
Fortunatamente non mi arrendo, ne' mi vergogno, ma da piccola il problema era persistente. Ero la studentessa piu' lenta, che non capiva al volo, che quando andava alla lavagna per eseguire gli esercizi non scriveva nulla a meno che non imparasse tutto il testo a memoria. Studiavo imparando i passaggi a memoria, ma poi i numeri cambiavano e non li riconoscevo a causa della mia discalculia. Mi chiedo ancora come mai i professori non si siano mai domandati perche' in geometria andassi molto bene e in aritmetica no?".
Claudia non si e' mai scoraggiata e l'anno scorso si e' iscritta a Scienze della formazione e dell'educazione all'Universita' La Sapienza. "Ho scoperto di avere un Dsa (Disturbo specifico dell'apprendimento) da adulta e, per poter ottenere i supporti necessari allo studio, ho dovuto faticare parecchio. Avrei seguito un percorso diverso se la dislessia e la discalculia mi fossero state diagnosticate alle Elementari. Ho fatto un milione di chiamate- continua Claudia- spedito 200 lettere, inviato 4.000 fax e nessuno ha mai saputo rispondermi. Avevo bisogno di capire a chi rivolgermi per ottenere una diagnosi di dislessia, anche perche' il Servizio sanitario regionale non certifica gli adulti con Dsa. Poi ho scoperto il Servizio clinico di valutazione di linguaggio e apprendimento di Via Apulia a Roma, dove ho potuto fare i test e avere tutte le risposte. Ora sono seguita allo Sportello per le relazioni con gli studenti disabili e con DSA de La Sapienza".
- Come e' andato questo primo anno di studi? "Ho fatto tutti gli esami. Riprendere i libri e' stato complesso ma il mio metodo e' leggere all'infinito e sottolineare le parti salienti. Alle Superiori avevo poco tempo per leggere e assimilare, mentre all'Universita' gestisco tutto quello che devo apprendere in uno spazio piu' ampio e riesco meglio".
- Cosa ricordi delle Medie e delle Superiori? "Ho sempre avuto grandissime difficolta' nelle stesse materie e con tutto l'impegno i risultati erano molto scarsi. Pensavo di essere stupida, poco intelligente, in particolare in matematica. Le difficolta' non affrontate si accumulavano e il carico emotivo cresceva in determinate materie perche' non mi sentivo capace. Ho fatto il liceo linguistico- racconta Claudia- ma avrei dovuto scegliere il liceo artistico. Sono appassionata d'arte, tanto che ho studiato Restauro, ho seguito due anni di Accademia e altri due anni di diagnostica e monitoraggio. Tutt'ora penso che quella sia la mia strada anche se, per mancanza di lavoro, l'ho dovuto abbandonare".
- Cosa vorresti dire a chi ha le tue stesse difficolta' e iniziera' quest'anno un nuovo ciclo di studi? "A chi si avvicina ai nuovi percorsi dico di non farsi mai influenzare, potrete fare tutti i percorsi di studio che desiderate. La diversita' nell'apprendimento va rispettata, non e' un limite ma una fonte di riflessione e di accrescimento per tutta la classe- conclude-. Non adeguatevi mai al pensiero degli altri".
(Wel/ Dire)