Tagliacozzi (IdO): Riportiamo il dialogo e la riflessione tra le parti
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 25 ott. - "Non possiamo chiedere a un bambino di andare oltre i suoi limiti.
Dobbiamo impegnare il genitore in una riflessione sulle tematiche evolutive per favorire dei cambiamenti nel rapporto con il figlio. È questo un modello di genitorialita' attiva che vuole restituire al padre e alla madre una progettualita' familiare". A dirlo e' Bruno Tagliacozzi, psicoterapeuta che lavora dal 1990 all'Istituto di Ortofonologia nel counseling genitoriale.
Si tratta di un counseling psicodinamico che non vuole "condizionare o addestrare il genitore nell'ottica di un genitore perfetto- spiega Tagliacozzi-, ma sviluppare un'azione di sostegno terapeutico per creare le condizioni di una autonomia decisionale che garantisca nel tempo la continuita' della missione genitoriale".
Attraverso il counseling i genitori "riflettono sulla loro infanzia e sulla loro relazione di coppia- racconta Tagliacozzi-, sviluppano una rilettura e una riflessione sui temi educativi portata da loro stessi. All'IdO proponiamo un progetto terapeutico integrato sia sul bambino che sulla coppia genitoriale- sottolinea-, che alla terapia del bambino affianca il counseling genitoriale". Questo perche', ad esempio, "il bambino con difficolta' di regolazione dei propri stati emotivi, che pone in atto comportamenti provocatori e distruttivi, vede dall'altra parte genitori avviliti e demotivati, il cui comportamento spesso oscilla tra la rabbia e la depressione. Noi lavoriamo affinche' i fantasmi genitoriali, i figli immaginari, le aspettative deluse e i desideri irrealizzati non interferiscano con la vita emotiva e relazionale del bambino, che causerebbe in lui lo sviluppo di difficolta'. Il rischio sarebbe poi quello di ricorrere ad interventi che si focalizzino piu' sul sintomo che sulle cause del problema. Il counseling genitoriale dell'IdO riporta il dialogo e la riflessione tra le parti".
"I genitori di oggi sono soli- prosegue lo psicoterapeuta dell'IdO-, negli ultimi decenni la famiglia si e' andata nuclearizzando perdendo la continuita' delle relazioni intra ed extra familiari. Un isolamento che si cerca di contrastare intrattenendo il figlio in numerose attivita', a questo si aggiungono le preoccupazioni economiche, che vedono i genitori stare molto fuori casa, ritornare stanchi e frustrati con tanti sensi di colpa dovuti all'assenza e ai cedimenti educativi".
Un grido di allarme arriva anche dalla scuola. "Gli insegnanti sono in difficolta' nel gestire classi sempre piu' numerose e con problematiche individuali complesse". Infine i nativi digitali: "Hanno una scarsa capacita' critica di riflettere sulle conseguenze del loro operato sul web e nel riconoscere i rischi della Rete. Ci troviamo di fronte a un paradosso- avverte Tagliacozzi- questi adolescenti hanno acquisito una conoscenza su come muoversi nel Web maggiore rispetto agli adulti che li hanno generati. Dobbiamo mettere in atto una genitorialita' attiva, che ci veda protagonisti anche nell'acquisizione di queste conoscenze. Sostenere i genitori in una nuova visione del bambino significa misurarsi con tali problematiche: educazione, educare, educere, trar fuori. Il counseling genitoriale dell'IdO sostiene i genitori nel ridefinire il ruolo paterno e materno all'interno di un equilibrio tra autorevolezza e affettivita'- conclude Tagliacozzi- e nel rispetto di se' e dell'altro, per porre al centro sempre l'attenzione al bambino e al suo sano sviluppo".
(Wel/ Dire)