(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 18 ott. - Affrontare il disagio mentale senza paura e senza pregiudizi, permettendo a chi ne soffre di accettarsi ed essere accettato grazie a percorsi di sostegno e di uscita dall'isolamento personale e sociale. Il Comune di Milano, il coordinamento milanese del Terzo e Quarto settore e i dipartimenti di Salute mentale degli ospedali milanesi hanno organizzato in occasione della Giornata nazionale della Salute mentale una serie di iniziative per sensibilizzare la cittadinanza sul tema del disagio mentale, tema che non riguarda solo la malattia mentale vera e propria, ma che include una fascia di popolazione molto piu' ampia affetta da disordini che colpiscono la sfera comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva delle persone come depressione, attacchi di panico, ansia, bulimia e anoressia.
"Con il Tavolo per la Salute mentale che coinvolge piu' realta' attive nella citta', dal Terzo e Quarto settore agli ospedali- spiega l'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino- abbiamo realizzato e finanziato con un investimento di 3,9 milioni di euro, progetti e servizi negli ambiti dell'abitare, del lavoro, del sostegno al reddito e della lotta allo stigma, certi che il disagio mentale vada affrontato e curato dando un sostegno concreto ai malati e alle loro famiglie".
Gli ambiti di intervento su cui il Comune di Milano ha concentrato il proprio impegno sono quelli individuati con il Patto della Salute mentale, approvato in nell'aprile 2014 e sottoscritto dalle istituzioni sanitarie della Salute mentale e dai soggetti del Terzo e Quarto settore; su questi temi poi il Tavolo Salute mentale ha svolto il ruolo di coordinamento e monitoraggio per valorizzare al massimo l'apporto di tutti: lavoro, casa, prevenzione, lotta allo stigma e sensibilizzazione anche su carcere, Opg e nuove emergenze. Le risorse stanziate dal Comune per la salute mentale sono di 3,9 milioni di euro: 2,1 milioni per il fondo sociale fino a qualche anno fa gestito da Asl su delega del Comune ma dal 2015 a gestione diretta; 600.000 euro per interventi con i dipartimenti di Salute mentale; circa 600.000 euro per la "residenzialita' leggera", con iniziative socio assistenziali di sostegno alla vita autonoma.
"Grande importanza in tutto questo ha l'informazione", fa sapere Majorino, secondo cui "conoscere a quali servizi rivolgersi e a chi chiedere aiuto e' fondamentale per compiere il primo passo e uscire dall'isolamento e dalla paura che la malattia mentale o le sue prime avvisaglie creano". Dal 2015 e' stato inoltre istituito dal Comune un fondo annuale di 200.000 euro per rafforzare il sostegno pubblico all'impegno del Terzo e Quarto settore attraverso avviso pubblico biennale per l'erogazione di 400.000 euro in contributi (e 300.000 euro sono andati a progetti e interventi per favorire l'inserimento lavorativo, anche con l'assegnazione di borse lavoro attraverso il servizio Celav".
Anche dall'Emilia Romagna arrivano quasi a quota tre milioni di euro le risorse regionali per interventi (sociali, sanitari, del lavoro e della formazione) a favore delle persone fragili nel territorio modenese. Le misure in ballo riguardano disoccupati di lunga durata, giovani in abbandono scolastico ma anche disabili in difficolta', pazienti psichiatrici a rischio di esclusione e persone con dipendenze patologiche. Ai fondi regionali, per tutto questo, si aggiungono 300.000 euro stanziati dai Comuni. Le risorse finanziano, in particolare, i piani di distretto di Modena, Carpi, Castelfranco, Mirandola, Sassuolo, Vignola e del Frignano, per 1.500 utenti in tutti i Comuni interessati. È stata la Conferenza socio-sanitaria territoriale a illustrare in questi giorni, ai rappresentanti di associazioni di categoria e sindacati, la ripartizione delle risorse.
(Wel/ Dire)