(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 18 ott. - "In agosto, in seguito a una richiesta d'informazioni presentata dal Comitato dei cittadini per i diritti umani Onlus (CCHR), secondo la 'Legge di Libero Accesso all'Informazione', ci e' stata confermata la prescrizione di psicofarmaci antidepressivi a un bambino di un anno. La notizia ci ha sconvolto ma, da un certo verso, non ci ha sorpreso". Lo rende noto il CCDU, Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, una onlus imparentata col CCHR, specializzata nel denunciare violazioni dei diritti umani nel campo della salute mentale. La Onlus "chiede che sia obbligatorio fornire informazioni dettagliate sugli effetti negativi degli antidepressivi prima di prescriverli, e auspica una legge, simile a quella inglese, che consenta liberta' di accesso a questo tipo d'informazioni, sul modello della legge inglese".
"Questi farmaci causano una serie di effetti dannosi, tra cui aggressivita', violenza e pensieri suicidi, e siamo convinti che se i genitori avessero ricevuto informazioni complete, avrebbero negato il consenso. Gli antidepressivi vengono anche prescritti sempre piu' spesso ad adolescenti, nonostante molti consiglino di farlo con moderazione, per 'curare' i normali turbamenti e alti-e-bassi della vita. Gli psichiatri ripetono che i benefici di questi farmaci siano superiori ai loro rischi- afferma la Onlus- ma guardando le statistiche, a noi pare che sia il profitto legato alla loro vendita a superare i rischi - in Inghilterra come in Italia".
Qui e' possibile leggere l'articolo originale. Per maggiori informazioni sugli effetti dei farmaci antidepressivi, su come vengono approvati, immessi sul mercato e prescritti ad adulti e bambini, tutte le informazioni sul sito www.ccddu.org.
(Wel/ Dire)