(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 30 mar. - "Mi sembra corretto e importante che vengano fornite indicazioni e criteri che rendano i futuri trials omogenei e che, dall'altra parte, venga posta attenzione su quelle che, in termini clinici, rappresentano le principali criticita' sull'utilizzo di farmaci attivi sul SNC. In particolare in eta' evolutiva, le molecole disponibili e prescrivibili sono al momento davvero poche e spesso bisogna ricorrere all'uso 'off-label', anche perche' i farmaci disponibili non sono specifici per il disturbo autistico, ma per quadri sintomatologici ad esso associati. Non esistono farmaci per curare l'autismo, e a tal proposito come sottolineano le linee guida, e' necessario differenziare le comorbidita' psichiatriche dai sintomi specifici del disturbo autistico". Lo dice Elena vanadia, neuropsichiatra infantile dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), commentando l'iniziativa dell'Ema relativa alle linee guida per la valutazione dei farmaci per l'autismo, al momento disponibile per la consultazione pubblica rivolta agli specialisti che si occupano di questa sindrome.
"Non credo che ad oggi sia possibile trovare uno o piu' farmaci per 'curare' l'autismo agendo sui sintomi core- precisa il medico- perche' nonostante le numerose scoperte in ambito genetico, metabolico e neurobiologico, non siamo ancora in grado di indentificare una o piu' cause certe del disturbo autistico. Soprattutto, stiamo correndo il rischio di non considerare i due aspetti forse piu' importanti, perche' modificabili, ma al tempo stesso piu' complessi e meno standardizzabili: i fattori ambientali e quelli emozionali. I recenti lavori pubblicati su riviste internazionali quali 'Autism' (ad esempio l'ultimo articolo dell'IdO
'From the Emotional Integration to the Cognitive Construction: The Developmental Approach of Turtle Project in Children with Autism Spectrum Disorder'), sui risultati della terapia emotivo-relazionale, non solo sugli aspetti socio-relazionali, ma anche sullo sviluppo cognitivo e comportamentale- conclude la specialista- ne sono una testimonianza".
(Wel/ Dire)