(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 8 mar. - "La crisi migratoria che stiamo affrontando in Parlamento europeo non riguarda solo l'intervento immediato. Mi hanno affidato il compito di formulare un rapporto globale per l'immigrazione e l'asilo, partendo dal primato della vita, della solidarieta' e dell'equa ripartizione delle responsabilita' dall'arrivo dei migranti: la ricerca e il salvataggio sia in mare che sulle frontiere di terra". Lo dice Cecile Kashetu Kyenge, eurodeputato, presente al Seminario sulle donne rifugiate a Bruxelles.
"Occorre una presa in carico precoce e psicologica delle donne - che durante la traversata subiscono violenze e stupri - e dei minori, che traumatizzati devono seguire dei programmi speciali per riuscira' ad affrontare il dopo".
Il secondo punto del dossier riguarda "la lotta al traffico degli essere umani, la questione della tratta delle donne e lo sfruttamento lavorativo. Il rapporto puntera' ad investire sulle vie legali dell'immigrazione per togliere i migranti dalle mani dei trafficanti. Sono interventi non solo immediati- sottolinea l'esponente dei socialisti europei- ma anche a medio e a lungo termine. Parlo di corridoi umanitari e ricordo che solo pochi giorni fa sono arrivati in Italia delle persone grazie a un progetto nato dalle chiese Evangeliche, Valdese e di Sant'Egidio (soprattutto donne e bambini)".
Kyenge guarda lontano e si propone di "rivedere tutte le direttive lavorative, riguardanti l'ingresso e l'accoglienza dei migranti in tutti gli Stati membri. Vogliamo rafforzare la cooperazione internazionale, la politica estera e rivedere tutto il pacchetto Asilo, compreso la revisione del regolamento di Dublino per andare oltre il primo paese di arrivo e redistribuire le persone in tutti gli Stati Membri".
L'eurodeputata propone anche la creazione di un "sistema centralizzato di asilo in cui si prevede che le richieste siano rivolte direttamente all'Europa. Inoltre- continua-, dobbiamo investire sui Paesi che hanno una carica elevatissima di accoglienza (Turchia, Giordania e Libano, che accolgono i profughi siriani) e sul programma uscito dal summit di Malta: il fondo fiduciario che colma la parte del Sael".
Kyenge conclude: "Monitoriamo come vengono utilizzati i fondi dell'Unione europea. Per la prima volta sotto l'impulso del nostro gruppo (Socialisti democratici) abbiamo raggiunto uno strumento nuovo, lanciato ieri dal commissario: un programma di aiuti umanitari interno all'Unione europea per rispondere all'emergenza in atto, come Calais e come la Grecia che per noi e' una priorita'".
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