(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 8 mar. - Grecia, Macedonia, Balcani, Austria e Monaco. Sono i luoghi fotografati dalla francese Marie Dorigny che ha presentato al Parlamento europeo di Bruxelles una mostra fotografica sulle donne rifugiate. "Il profilo dei rifugiati e' cambiato, non sono piu' soli uomini celibi che vengono dall'Africa- afferma la fotoreporter- adesso la meta' sono famiglie con nonni, genitori e figli. Dei clan completi che fuggono dall'Iraq, dalla Siria, dall'Afghanistan e ci sono molte piu' donne e bambini rispetto a un anno fa. È emozionante vedere quattro generazioni che viaggiano insieme, dai nonni di 80 anni ai neonati. Ci sono tante donne che partoriscono- afferma la giornalista- altre sono incinta e in questo esilio vivono uno stress e un trauma fortissimo".
Dorigny ha fotografato solo donne e bambini. "I migranti che passano dalla Turchia alla Grecia sono quasi un milione, e piu' della meta' sono donne e bambini".
Qual e' il messaggio della sua mostra? "È un messaggio di solidarieta'- risponde- noi dobbiamo accoglierli e ospitarli.
Ogni giorno un paese decide di chiudere le frontiere. Dobbiamo invece sostenere la Merkel che ha avuto il coragio di aprire le frontiere. La Francia, il mio Paese, mi fa vergognare- afferma- sebbene sia il paese de diritti umani. Provo vergogna anche per la Gran Bretagna e i paesi dell'Est. L'Europa deve essere altro-conclude- deve essere un messaggio di solidarieta'".
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