(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 8 mar. - "Sarebbe un segnale importante mettere le bandiere a mezz'asta ogni volta che una donna viene uccisa", propone la presidente della Camera Laura Boldrini, in occasione di un convegno su 'La polizia di Stato con le donne' a Montecitorio.
"Come presidente della Camera considero l'affermazione dei diritti delle donne un tema di assoluta priorita' che non ammette deleghe". Boldrini aggiunge: "Ogni donna si deve sentire impegnata in prima persona in tutte le sfere della sua vita: in famiglia, sul posto di lavoro, nella societa'. Le nostre figlie devono avere consapevolezza dei propri diritti e noi, rappresentanti dello Stato e del Parlamento, abbiamo il dovere di sostenerle, anche dimostrando che le istituzioni per prime si sentono impegnate in questa battaglia in modo coerente e determinato, approvando leggi giuste, impegnando le risorse necessarie e attivando tutte le iniziative utili, anche quelle simboliche. Perche' la cultura e la societa' hanno bisogno di simboli nei quali riconoscersi".
Poi, osserva: "L'Italia mostra ancora la sua arretratezza soprattutto nella discriminazione sociale. Solo il 47% delle donne lavora; le donne hanno difficolta' a conservare il lavoro dopo la maternita', a promuovere un'impresa, ad accedere a ruoli manageriali e, a parita' di mansioni, percepiscono spesso stipendi piu' bassi degli uomini. Quando poi arrivano, con una fatica doppia rispetto agli uomini,a posizioni di vertice, viene chiesto loro, di fatto, di rinunciare alla propria appartenenza di genere. Pensateci un po': e' normale dire maestra, contadina, infermiera, operaia. Se pero' dici, che so, ministra, sindaca, amministratrice delegata, ti rispondono che 'suona male', che e' cacofonico. Ma la societa' cambia, si evolve e dunque anche il linguaggio deve rispecchiare questo cambiamento. Anche l'Accademia della crusca dice che tutte le professioni vanno declinate al femminile. Quindi, se non lo si fa e' solo una questione di barriere culturali. Se non si accetta di declinare al femminile i ruoli di vertice non si riconosce alle donne il loro valore e il loro percorso".
Infine, conclude Boldrini, "quello dell'affermazione delle politiche di genere e' dunque un cammino positivo ma ancora irto di ostacoli e di contraddizioni".
(Wel/ Dire)