(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 mag. - Il bullismo puo' avere un impatto rilevante sulla salute fisica e mentale di un bambino, sia per la vittima che per l'aggressore. La scuola, che per il bambino dovrebbe essere un ambiente per imparare e crescere, puo' trasformarsi in una prigione, alimentando una forte inquietudine, aggressivita' e isolamento sociale. Il Cordis (Servizio comunitario europeo di informazione in materia di ricerca e sviluppo) cita i risultati di un esperimento condotto da esperti nel Regno Unito e negli Usa indicano che il Capsle ("Creating a peaceful school learning environment" - "Creare un ambiente formativo scolastico tranquillo") potrebbe essere un modo per ridurre o persino eliminare questo comportamento distruttivo dai cortili e dalle aule delle scuole
(http://cordis.europa.eu/news/rcn/30476_it.html).
Le conclusioni, tratte da esperimenti condotti dall'University College London (UCL), nel Regno Unito, dal Baylor College of Medicine e dall'Universita' del Kansas negli Stati Uniti, sono stati pubblicati sulla rivista Child Psychology and Psychiatry. Il professor Peter Fonagy, autore principale dello studio, ha spiegato che mentre i programmi per contrastare il bullismo sono ampiamente usati nelle scuole di tutto il mondo, solo pochi di questi programmi sono stati testati adeguatamente per valutare quali miglioramenti producono o non producono. Inoltre, pochi programmi attirano l'attenzione in modo specifico sul ruolo degli spettatori in situazioni di bullismo.
"Il Capsle e' un approccio psicodinamico che si concentra sul rapporto che si crea tra il bullo, la vittima e gli spettatori, ipotizzando che tutti i membri della comunita' scolastica (compresi gli insegnanti) hanno un ruolo nel fenomeno del bullismo," ha detto il professor Fonagy, direttore del dipartimento di ricerca sulla psicologia clinica, pedagogica e della salute presso l'University College London.
"Il suo scopo e' quello di migliorare la capacita' di tutti i membri della comunita' di interpretare il comportamento proprio e degli altri, in termini di stati mentali (convinzioni, desideri, sentimenti), sulla base della supposizione secondo la quale una maggiore consapevolezza dei sentimenti delle altre persone contrasta la tentazione di fare il bullo con gli altri." L'esperimento triennale randomizzato controllato (randomized controlled trial o RCT) e' stato svolto in 9 scuole elementari in una citta' del midwest degli Stati Uniti e ha visto il coinvolgimento di quasi 1.500 studenti di eta' compresa tra gli 8 e gli 11 anni (dalla terza alla quinta elementare). Per valutare l'efficacia del Capsle, queste scuole sono state confrontate nello studio sia con scuole dove non si praticava alcun intervento, che con le scuole che impiegavano la School Psychiatric Consultation (SPC), nelle quali cioe' agli studenti che presentano problemi comportamentali estremi viene fornita assistenza psicosanitaria.
Il programma Capsle e' stato creato e sviluppato nel corso di oltre sette anni dal professor Stuart Twemlow del dipartimento di psichiatria e scienze del comportamento del Baylor College of Medicine ed e' stato eseguito tra il 1999 ed il 2001.
Allargando il campo oltre i ruoli di bullo e vittima, il Capsle si concentra sullo sviluppo di capacita' di mentalizzazione nella comunita' scolastica allargata, impegnando studenti e insegnanti nel potenziale ruolo di spettatori. Nel RCT, per esempio, gli studenti hanno ricevuto lezioni di difesa personale per aiutarli a capire la loro reazione alla vittimizzazione e come essa li condizioni personalmente.
Durante l'esperimento, anche gli insegnanti hanno ricevuto una formazione di gruppo, e la giornata scolastica si concludeva con 15 minuti di riflessione sugli eventi accaduti (usando un formato descritto in cartelloni appesi nelle aule). Gli studenti dovevano decidere se erano stati riflessivi e compassionevoli, e se era stata una buona giornata di mentalizzazione per la classe. Sono state condotte anche osservazioni di comportamento regolari durante l'esperimento su un gruppo di studenti scelti a caso e, ogni sei mesi, agli studenti veniva chiesto di completare dei questionari su atti di aggressione, vittimizzazione, comportamento da spettatore e mentalizzazione.
Il RTC non ha stabilito regole precise contro il bullismo, ne' ha proposto alcun trattamento particolare. Nel tempo pero', il team del Capsle ha osservato che i bulli della scuola sono stati privati del loro potere. I risultati generali dei tre tipi di scuole osservate hanno mostrato che, sebbene il bullismo fosse aumentato in generale (e' importante sottolineare che la zona e' stata interessata da diversi problemi socioeconomici durante i tre anni dello studio), le percentuali erano piu' alte nelle scuole che non erano state sottoposte al programma.
Secondo il professor Twemlow, che ha lavorato anche per il Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti come consulente sulle sparatorie nelle scuole, sono due le ragioni per le quali si sono ottenuti risultati positivi. "Innanzitutto, la citta' aveva perso il settore industriale principale, c'era stato un aumento della violenza e la citta' era diventata la piu' violenta degli Usa tra le citta' con pari numero di abitanti, le persone avevano molta paura degli spari da auto in corsa. In tali circostanze sociali qualunque miglioramento veniva considerato quasi come un miracolo," ha detto il professore riguardo la citta' del midwest nella quale e' stato svolto lo studio. "In secondo luogo, per quanto ci e' dato sapere, questo e' il primo RCT che si concentra esclusivamente sugli spettatori, senza alcun tentativo di curare il bullo o la vittima. Fornisce alle scuole una maniera realmente interculturale per prendere in considerazione il clima scolastico in generale, il che e' generalmente considerato come il modo migliore per trattare la violenza nelle scuole".
Il Capsle e' stato finanziato da diverse fondazioni private. Alcuni concetti derivati da questo metodo sono stati usati anche in programmi condotti in Australia, Nuova Zelanda, Giamaica e Ungheria.
(Wel/ Dire)