(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 mag. - "Le vittime di prostituzione minorile italiane si attestano tra i 2.000 e i 3.000 casi l'anno. Non dimentichiamo che l'Italia e' un paese di transito e di destinazione nella tratta a scopo di sfruttamento sessuale, e parlando della prostituzione minorile con provenienza da altri paesi potremmo anche far crescere questi numeri, che adesso si mescolano a quelli dei minori non accompagnati, fino ai 4.000-5.000 casi l'anno. Certo, sono stime non definitive perche' il fenomeno e' sommerso". A dirlo e' Yasmin Abo-Loha, segretario generale di Ecpat Italia, la Onlus che da oltre 25 anni si occupa della salvaguardia dei bambini da ogni forma di sfruttamento sessuale commerciale, prostituzione e pornografia.
La fascia prevalente delle vittime di pedofilia "e' quella adolescenziale, tra gli 11 e i 18 anni meno un giorno- conferma l'esperta- sebbene il fenomeno a livello mondiale colpisca tutti i bambini indistintamente da 0 a 18 anni".
- Come si configura l'Italia nei casi di pedofilia, pedopornografia e turismo sessuale? "L'Italia detiene ancora oggi il primato per quanto riguarda le leggi. Ha le migliori leggi al mondo e funge da esempio. Pero'- continua Abo-Loha- per quanto riguarda l'applicazione delle stesse c'e' molto da fare. Inoltre, sul versante della pedopornografia si sono raggiunti altissimi livelli di contrasto, cosa che ancora si deve raggiungere sul versante della prostituzione minorile e della prostituzione minorile all'estero". In sostanza, "e' complicato riuscire a procacciare chi commette il reato sia in termini di clientela che di chi gestisce tutta l'organizzazione".
Abo-Loha conferma che l'Italia ha raggiunto "un buon livello nelle operazioni legate alla pedopornografia, sia per gli arresti che per le detenzioni e l'oscurazione dei siti da parte della polizia postale e delle telecomunicazioni. Un ottimo lavoro da questo punto di vista- conclude- il resto e' molto piu' difficile da far emergere".
- Omerta' e silenzio, una delle maggiori problematiche nell'ambito dello sfruttamento e abuso di minori. Ecpat Italia combatte questo fenomeno puntando sulla formazione? "Si'. Per noi ha un duplice valore- risponde Abo-Loha-, non significa solo fornire strumenti per riuscire a capire il disagio di una vittima o comprendere che ci sia qualcuno che ha problematiche e che sta portando avanti un percorso di prostituzione minorile o altro a livello organizzativo. Per noi ha una funzione di sensibilizzazione- ricorda- vogliamo far capire alle persone che e' molto importante comunicare tutto questo non limitandosi ad acquisire gli strumenti, ma trovando l'occasione e la possibilita' di poterne discutere il piu' possibile".
Anche quattro chiacchiere davanti a un caffe' possono fare tanto. "Permettono di sensibilizzare le persone sulla necessita' di contrastare un fenomeno come questo. La vittima non ha la possibilita' di poter denunciare- spiega il segretario generale Ecpat Italia- anche tutta la letteratura scientifica ribadisce che la vittima si sente in colpa. È molto difficile per la persona far emergere una situazione di prostituzione minorile perche' ritorna pure il fattore economico attraverso lo scambio di denaro in cambio della prestazione sessuale. Tale evento fa sentire la vittima molto piu' sporca, per questo motivo e' fondamentale far passare la voce su questo problema". Ecpat organizza corsi di formazione studentesca nelle "scuole di ogni ordine e grado, fino a master e oltre- fa sapere Abo-Loha- poi forma anche diversi professionisti, dagli operatori dei servizi agli avvocati. Da diversi anni formiamo anche il personale destinato a prestare servizio all'estero per il governo italiano (consoli, diplomatici, ambasciatori e centri di cultura)". Ci sono corsi tutto l'anno per offrire i crediti ai professionisti, mentre i prossimi percorsi scolastici saranno portati avanti in concomitanza all'apertura dell'anno scolastico e accademico.
Il 5 maggio, in occasione della giornata nazionale contro la pedofilia, Ecpat Italia ha lanciato la campagna #nopedofilia2016 - #proteggiamoilfuturo, facendo partire Cinque cartoline lanciate attraverso il Web. "Riteniamo che il Web sia la piu' grande cassa di risonanza ed e' giusto che i social network, tanto demonizzati, diventino portatori di un messaggio chiarificatore su un tema cosi' delicato".
Per l'organizzazione no profit il 2016 e' l'anno di un'altra ricorrenza importante: "Sono esattamente 20 anni dal primo congresso mondiale di Stoccolma, che cercava di definire la problematica dello sfruttamento sessuale a fini commerciali. In quell'occasione si parlo' per la prima volta di piani di azione nazionali tesi a prevenire e contrastare l'abuso e lo sfruttamento commerciale dei minori. Tutti gli Stati che aderirono al primo congresso, e poi a quello di Yahokohama (2001) e a quello di Rio de Janeiro (2008), 121 Paesi, si sono impegnati tranne l'Italia. Ribadiamo con forza l'obiettivo di voler fare anche di questo Paese un'altra buona pratica per quanto riguarda l'azione di prevenzione e contrasto. Dobbiamo portare a casa quanto prima un piano d'azione nazionale di prevenzione e contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori perche' se ne avverte l'urgenza- puntualizza Abo-Loha- considerando anche tutti i casi di cronaca di cui stiamo sentendo".
A livello commerciale lo sfruttamento sessuale dei minori ammonta a "una cifra difficile anche da pronunciare- ricorda il segretario generale di Ecpat Italia- contiene un'infinita' di zeri. Parliamo di una fascia che va dagli 80 miliardi ai 100 miliardi di dollari. Non esiste un fatturato annuo, ne' scontrini o altro ed e' molto difficile tracciarne l'ammontare. Oltretutto il trasferimento di denaro si muove parecchio sul web- conclude- e sicuramente la somma sara' molto piu' elevata".
Ecco i testi delle prime due cartoline: Cynthia Ozick: "Cio' che ricordiamo dall'infanzia lo ricordiamo per sempre - fantasmi permanenti, timbrati, inchiostrati, stampati, eternamente in vista"; Papa Francesco (luglio 2014): "La corruzione di un fanciullo e' quanto di piu' terribile e immondo si possa immaginare".
(Wel/ Dire)