(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 16 feb. - "Cochrane e' un'iniziativa internazionale non-profit nata con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni riguardanti l'efficacia e la sicurezza degli interventi sanitari. Si tratta di un'organizzazione scientifica di altissimo profilo, slegata da interessi economici. La meta analisi e' una tecnica di studio usata per integrare risultati di diverse ricerche pubblicate sullo stesso argomento. Le diverse ricerche spesso non sono direttamente confrontabili tra di loro a causa di differenze nella definizione dei criteri di ricerca (eta' o sesso dei pazienti, stadio della malattia, metodo di diagnosi, criteri per valutare la 'guarigione' ecc.). Ogni singolo studio, pero', spesso include un numero troppo limitato di casi per consentire una buona analisi statistica. La meta analisi, combinando i risultati di tanti studi, ricava i suoi dati da migliaia di casi - statisticamente piu' attendibili. Un gruppo composto da ricercatori del Nordic Cochrane Center e della Facolta' di Medicina dell'Universita' di Copenaghen ha condotto una meta analisi, combinando con opportune tecniche statistiche i risultati di 70 ricerche scientifiche, per un totale di oltre 18.500 pazienti. Due ricercatori hanno estratto poi i dati dei 70 studi in maniera indipendente l'uno dall'altro. Il risultato e' stato poi combinato e meta-analizzato con tecniche statistiche avanzate: 'Alcune delle ricerche prese in considerazione presentavano carenze nella progettazione dello studio e differenze nel modo di presentare i risultati, che possono avere causato gravi sottostime del pericolo. Per esempio, alcuni risultati venivano presentati solo su liste individuali di pazienti riportate in appendice, che abbiamo avuto a disposizione solo per 32 di questi studi, mentre i fogli di lavoro di ciascun paziente non erano disponibili per nessuno dei 70 studi. I dati relativi ai casi di decessoà acatisia e tendenze suicide non presentavano differenze significative, mentre il rischio di comportamento aggressivo risulta aumentato per i pazienti che assumono antidepressivià Per bambini e adolescenti, il rischio di suicidio e aggressivita' risulta raddoppiato. Tutti i casi di decesso erano diligentemente registrati sui report pubblicati nel sito web della Eli Lilly, mentre gli eventi di idee suicide mancano del tutto, e le informazioni su altre controindicazioni risultano incomplete'". È quanto si legge in un comunicato del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus (Ccdu).
L'articolo completo in inglese, in cui si evidenziano molte delle carenze concettuali riferite dagli autori, e' disponibile su
http://www.bmj.com/content/352/bmj.i65.
"Uno studio simile pubblicato nel 2013 dal professore Irvin Kirsch, della prestigiosa Universita' di Harvard, aveva evidenziato come l'efficacia degli antidepressivi nel 'curare' la depressione- conclude il Ccdu- non fosse superiore a quella del placebo, la pillola di zucchero usata nelle ricerche mediche per valutare la percentuale di guarigioni dovuta ad autoconvincimento del paziente".
(Wel/ Dire)