(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 9 feb. - In Italia, la famiglia giudicata 'incapace' di prendersi cura dei propri figli, vede gli stessi allontanati e affidati ad un'idonea famiglia sostitutiva o posti in comunita' familiari. Ma quando cio' deve avvenire? Su quali presupposti? Che significato dobbiamo dare alla condizione di abbandono in relazione alla nozione di incapacita' genitoriale? A questi e ad altri quesiti ha risposto Catia Pichierri, responsabile dell'ufficio legale dell'associazione Rete Sociale, in occasione dell'audizione sui minori fuori famiglia promossa dalla commissione Bicamerale sull'infanzia e l'adolescenza.
"Nel riconoscere opportuno ricorrere all'allontanamento nei casi di abuso e maltrattamento del minore, si evidenza che nell'ambito dei procedimenti giudiziari lo stesso il piu' delle volte si fonda sul concetto ambiguo dell'incapacita' genitoriale che di per se confligge con la normativa vigente tesa a il diritto costituzionalmente garantito del minore di crescere nella propria famiglia. L'utilizzo del concetto di 'giudizio di inadeguatezza genitoriale' che, per sua natura, altro non e' che una valutazione- chiarisce Pichierri- una opinione personale, contribuisce oltremodo a vanificare gli strumenti di tutela del minore e della famiglia in difficolta'".
Se a tutto cio' "si aggiunge che i test attualmente utilizzati nei Tribunali per valutare anche la capacita' genitoriale includono domande che prevedono comunque un bagaglio culturale medio/alto, ( per esempio 'chi e' Armstrong' oppure 'chi e' stato il primo presidente degli Stati Uniti d'America', o ancora 'Quanto pesa un cammello'), e' facile dedurre come dei genitori di bassa o scarsa cultura, seppur dediti alla famiglia e ai propri figli, possano rischiare, piu' di altri, di essere certificati come 'incapaci'".
Paolo Cioni, membro del comitato scientifico di Rete sociale, aggiunge: "Il nostro sistema di valutazione psicologica-psichiatrica non e' soggetto a nessuna standardizzazione ed e' lasciato all'arbitrarieta' dell'esperto chiamato ad operare. Ci sono di contro, gia' disponibili, delle apparecchiature tecnologicamente avanzate che potrebbero soddisfare criteri piu' oggettivi per fornire prove relative alle condizioni psichiche sia degli adulti che del minore. Uno fra tutti e' il QEEG (Elettroencefalogramma quantitativo), piuttosto che valutazioni psicodiagnostiche, test di personalita' proiettivi (come il Rorschach)- conclude- che non hanno alcuna validita' scientifica in campo giuridico".
(Wel/ Dire)