Oggi insegnante sarà di sostegno a classe ma deve specializzarsi
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 20 ott. - "Lo Stato italiano ha una tra le leggi più innovative rispetto al resto dei Paesi europei sull'inclusione. Una legge che ci consente di tenere i bambini disabili affetti da patologie in classe con i loro compagni. Spesso però questa legge non è stata così esplicitata in quella che era tutta la sua forza. Mancavano le risorse". Lo afferma Simona Malpezzi, esponente della commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera, intervenendo al XVI convegno dell'Istituto di Ortofonologia.
L'insegnante di sostegno "diventava solo l'insegnate di sostegno al bambino in difficoltà o con una forma di apprendimento diversa, e non era di sostegno alla classe. Grazie agli interventi della Buona scuola- afferma Malpezzi- anche questo aspetto verrà potenziato. Il docente di sostegno sarà di sostegno alla classe, con un'inclusione completa".
"Ci aspetta ancora tanto lavoro- sottolinea il deputato Pd- penso alla legge delega sul sostegno, penso alle critiche che ci sono state fatte, che vogliamo quasi ospedalizzare la scuola, rendere gli insegnanti di sostegno dei medici, ma non è assolutamente quello che vogliamo. Noi vogliamo insegnati che possano seguire i bambini e la classe con continuità didattica, quale elemento fondamentale per migliorare l'apprendimento e rendere gli alunni più sereni. Diciamo anche che l'insegnante di sotegno non è onnisciente e che deve specializzarsi il più possibile per essere a disposizione di quelle che sono le esigenze della scuola o delle reti di scuole. Una buona disponibilità nei confronti della scuola o delle reti di scuole- conclude Malpezzi- garantisce a studenti e famiglie un percorso più ricco e più valido".
(Wel/ Dire)