(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 nov. - "ECT (Terapia elettroconvulsivante - nome moderno dell'elettroshock) danneggia il cervello e la mente. In molti casi, si traduce in enormi lacune permanenti della memoria riguardo importanti eventi della vita, del background educativo e delle competenze professionali. L'individuo può anche perdere la propria identità. Anche quando viene fatto molto meno danno, le persone continuano a soffrire di difficoltà cognitive, con l'apprendimento e il ricordare le cose nuove, e con cambiamenti indesiderati nella loro personalità. Il dottor Breggin ha ora creato un centro gratuito di Risorse web sull'ETC". Lo fa sapere il Comitato dei cittadini per i diritti umani onlus (Ccdu) attraverso un
articolo pubblicato sul suo sito.
"Nel 2007 uno studio di follow-up a lungo termine di pazienti che hanno subito ETC, condotto da un team di sostenitori dello shock guidato da Harold Sackeim (
leggi lo studio), ha confermato le osservazioni del Dottor Breggin: il 'trattamento' è devastante per le funzioni mentali, causa spesso demenza con interruzione permanente della memoria e una varietà di altre funzioni cognitive. L'acronimo ETC sta per 'Terapia elettroconvulsivante' (chiamato anche EST, per elettroshock Therapy) un trattamento psichiatrico in cui l'elettricità viene applicata alla testa e fatta passare attraverso il cervello per produrre una crisi epilettica o gravi convulsioni. La crisi epilettica provocata dallo stimolo elettrico è molto simile, ma è più marcato di quello trovato in epilessia, con una gran varietà di danni al cervello. L'ECT consiste di una corrente elettrica d'intensità e durata sufficienti per produrre una sindrome cerebrale organica acuta, caratterizzata dai classici sintomi di disorientamento di tempo, di luogo e persona; deterioramento mentale in tutte le sfere intellettuali come il ragionamento astratto, il giudizio e la comprensione; labilità emotiva con gli estremi di apatia o euforia; e una diffusa sensazione d'impotenza di tipo infantile. Studi su animali mostrano un danno cerebrale diffuso dopo ETC: i risultati più comuni sono macchie emorragiche o emorragie individuabili in tutto il cervello e attorno ai vasi sanguigni, ma anche zone di gliosi e degenerazione neuronale, con chiazze di cellule morte (cellule fantasma e neuronofagia). Di tanto in tanto si trovano grandi emorragie ed edemi del cervello. Questi risultati sono visti anche su autopsie umane effettuati su pazienti che avevano subito ETC".
Il Ccdu continua: "L'elettroshock è stato sviluppato nel 1938 in un momento in cui lobotomia e terapia insulinica erano già in uso. I pionieri di questa tecnica hanno apertamente ammesso i danni irreversibili al cervello ma nonostante questo, e le numerose conferme che seguirono, questa tecnica viene ancora ampiamente utilizzata in tutto il mondo. Secondo un'indagine svolta dal Comitato dei cittadini per i diritti umani (Onlus che denuncia gli abusi nel campo della salute mentale), molti italiani credono che questa tecnica sia stata abbandonata (o bandita) ma non è così: una commissione d'inchiesta del Senato nel 2008 ha rivelato l'esistenza in Itala di ben 91 centri per ECT".
(Wel/ Dire)