(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 9 giu. - La sindrome di Cotard, anche conosciuta come Sindrome Walking Corpse o del "Cadavere che cammina", è una patologia che porta il soggetto a credere illusoriamente di essere morto.
Tale sindrome è inquadrabile nell'area dei disturbi deliranti e ciò che la contraddistingue è, di fatti, il delirio nichilista che consiste nella negazione del corpo nella sua totalità o nelle sue parti: "non ho lo stomaco", "non ho la testa", o nella loro trasformazione "il mio cuore è diventato di pietra"; dello spirito "sono senza anima"; dei beni materiali "non ho abiti", "non ho casa", "non ho cibo" e relazionali "non ho famiglia"; dell'intera persona "non ho nome", "non ho passato", "non ho età". Spesso al delirio nichilista si associano idee deliranti di immensità fisica (la persona sente ed afferma che il proprio corpo è sconfinato, non ha più limiti), di immortalità e onnipotenza.
La sindrome prende il nome dello psichiatra francese Jules Cotard che ne descrisse la sintomatologia alla fine dell'800, dopo aver presentato alla Société Médico Psychologique il caso di una donna di quarantatrè anni che sosteneva di non avere più gli organi e che il suo corpo fosse in avanzato stato di decomposizione. Più recentemente sul Financial Times è stato riportato il caso della giovane Liz, una paziente epilettica che, a seguito di un'infezione cerebrale, si è recata al London Hospital sostenendo di essere morta da due settimane e di non sapere dove si trovava; fortunatamente è stata dimessa poco dopo. Nonostante questa sindrome sia considerata come una modalità evolutiva della depressione, più frequente in presenza di malattie o danni cerebrali, è stata associata anche ad altri disturbi come schizofrenia, alcolismo cronico, encefalite, epilessia.
Rispetto all'eziologia, tale patologia è stata frequentemente ricondotta ad un'anomalia neuropsicologica causata da lesioni delle aree cerebrali della corteccia frontale destra e/o da un malfunzionamento dei circuiti cerebrali che permettono il riconoscimento emotivo dei volti. L'interruzione patologica delle fibre nervose che connettono il centro delle emozioni alle aree sensoriali che viene a determinarsi fa si che nulla riesce più ad avere una qualche rilevanza emotiva per il paziente, al punto tale che l'unico modo per spiegare razionalmente questa totale assenza di emozioni è quello di credere di essere morto.
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