(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 9 giu. - Il 40 per cento dei detenuti soffre di disturbi psichici. A dirlo e' il ministero della Salute che, durante il convegno organizzato dall'Inail sull'inserimento lavorativo di persone con disagio mentale, ha presentato un'indagine svolta in 57 strutture detentive in Italia. Sono state analizzate le cartelle cliniche dei carcerati presenti in Liguria, Lazio, Toscana, Umbria, Veneto e nella citta' di Salerno. "E' la piu' ampia ricerca mai svolta nel nostro Paese", afferma Teresa Di Fiandra, responsabile del progetto. "Hanno partecipato piu' di 15 mila detenuti. Il 94 per cento di loro e' di sesso maschile e l'eta' media e' di 39 anni. Gli stranieri sono, invece, il 47 per cento".
A causare un disturbo mentale e' per il 57 per cento una forma di dipendenza da droga, farmaci o alcool. Seguono i disagi nevrotici e di adattamento. "Le persone con problemi mentali in Italia sono il 7 per cento, nelle carceri il 41 per cento", afferma Di Fiandra. Gli uomini soffrono maggiormente di disturbi dovuti a forme di dipendenza, mentre le donne hanno patologie nevrotiche e psicotiche. I transgender, invece, presentano disturbi del comportamento e della personalita'. Tra gli stranieri quelli dall'Africa del Nord sono dipendenti di piu' da alcool o droga, mentre i cittadini dell'Europa dell'Est hanno disturbi nevrotici e dipendenza da alcool.
Un focus e' stato dedicato al rischio del suicidio: "Il 53 per cento del campione pensa al suicidio quando entra in carcere, una percentuale che aumenta nel caso delle donne. Per questo dobbiamo lavorare nella fase di accoglienza nelle strutture detentive", spiega Di Fiandra. Una ricerca a parte, invece, e' stata condotta sull'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo a Firenze che al momento dell'indagine accoglieva 98 uomini di eta' media intorno ai 40 anni. Il 44 per cento di loro ha un disturbo schizofrenico mentre il 20 per cento ha disturbi affettivi psicotici. "Questi pazienti sono stati accolti nelle rems, residenze psichiatriche, che hanno come scopo il rinserimento nella societa'. Un obiettivo che deve riguardare l'intera popolazione carceraria".
(Wel/ Dire)