(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 27 gen. - Un premio cinematografico intitolato a Fausto Rossano, lo psichiatra scomparso a Napoli nel 2012, e dedicato ai diritti di chi soffre di disagio mentale. A volerlo fortemente gli amici e la famiglia dello psicanalista junghiano che realizzo' a Napoli la dismissione dell'ospedale giudiziario Leonardo Bianchi, a partire dal figlio Marco, regista.
"Per non lasciare che la sofferenza dei malati mentali e delle loro famiglie resti confinata nelle stanze degli ospedali, esposta, spesso, all'oblio, all'emarginazione e, talvolta, a drammatici abusi", spiegano gli organizzatori, gli stessi che nel capoluogo campano promuovono l'ormai tradizionale Festival del Cinema dei Diritti Umani. "Piu' che per denunciare, il Premio Fausto Rossano nasce per dare visibilita' ad un mondo di soggetti silenziosi e sommersi che, attraverso l'informazione e la solidarieta', debbono tornare al centro del dibattito- spiega il presidente dell'associazione Cinema e Diritti Umani, Maurizio Del Bufalo- il cinema, con il suo linguaggio essenziale e immediato, puo' aiutarci a capire meglio dove nasce la sofferenza e dove arriva la speranza di uscire dalla malattia, dando spazio anche alle esperienze di resistenza che cercano di far sentire la loro voce oltre l'indifferenza".
C'e' tempo fino al 10 febbraio per consegnare le proprie opere audiovisive, sia corti che lungometraggi (il bando completo e' disponibile sui portali: www.retedelcaffesospeso.com; www.cinenapolidiritti.it; www.napolicittasociale.it). Il concorso e' promosso in collaborazione con il gruppo di imprese sociali Gesco, gli assessorati alla Cultura e alle Politiche sociali del comune di Napoli, l'Aipa (Associazione Italiana di Psicologia Analitica), l'AIRSaM, il centro Studi Antonio D'Errico, il Festival S/paesati di Trieste, il portale Napoli Citta' Sociale e la Rete del Caffe' Sospeso.
I film saranno premiati in una due giorni ricca di appuntamenti e dibattiti che si terra' i prossimi 5 e 6 marzo al Palazzo delle Arti di Napoli, per cui sono attesi personaggi provenienti dal mondo sociale, della psichiatria, del cinema e della cultura. "Saranno presenti soprattutto i movimenti civici, gli attivisti dei diritti umani- sottolinea Del Bufalo- coloro che si occupano tutti i giorni di denunciare le storie di chi vive in case famiglia, Opg, strutture che potremmo ancora definire 'totalitarie'; persone che hanno voglia di confrontarsi con esperti e psichiatri, proponendo un modo alternativo di vedere le cose e sottoponendo all'attenzione dell'opinione pubblica un approccio in cui la cura si realizza sul terreno della socializzazione e della prevenzione e che non puo' fare a meno di partire dalla voce del malato".
Del Bufalo si riferisce a ospiti come il collettivo di Pisa Antonin Artaud, il piu' famoso gruppo anti-psichiatrico in Italia, che si batte contro l'elettroshock e altre pratiche della psichiatria. La prima edizione del premio, infatti, se da un lato intende incoraggiare e diffondere il cinema di testimonianza che racconta il disagio mentale, dall'altro vuole offrire un'occasione di incontro tra addetti ai lavori e non, cittadini e associazioni. "C'e' ancora molto da fare e da dire in questo settore -conclude l'ideatore del Festival del Cinema dei Diritti Umani- ci sono problemi atroci e diritti che vengono ancora calpestati. Bisogna risalire alle cause di tutto questo e ben vengano occasioni come queste per fare il punto e ridurre le distanze tra detentori di diritti e chi ne e' privato, cittadini ed esperti, medici, psichiatri e societa' civile".
(Wel/ Dire)