Palvarini: "Terapia dinamico-esperienziale è la soluzione"
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 27 gen. - Un deficit nella regolazione delle emozioni all'origine dei disturbi del comportamento alimentare. È questa l'ipotesi da cui parte il libro 'Anoressia e bulimia. Quali emozioni?'(casa editrice Edizioni Psiconline) di Paolo Palvarini, psicologo e psicoterapeuta del dipartimento di Salute mentale dell'Azienda ospedaliera Carlo Poma.
Secondo l'autore, le pazienti che soffrono di anoressia e bulimia presentano "deficit che coinvolgono i processi atti a regolare le emozioni. I sintomi del comportamento alimentare rappresentano modalità disfunzionali finalizzate a regolare gli stati emozionali". Il testo propone un modello di trattamento che si basa sul lavoro esperienziale sulle emozioni, con lo scopo di aiutare le pazienti a prendere contatto con le proprie emozioni conflittuali inconsce e ad esprimerle in seduta.
Il saggio offre ampio spazio all'ambito clinico-pratico, riportando trascrizioni di vignette tratte da psicoterapie svolte con pazienti anoressiche e bulimiche. È suddiviso in tre parti: la prima è prettamente teorica e affronta temi quali l'inquadramento diagnostico dei disturbi del comportamento alimentare, l'incidenza dei disturbi, la motivazione al trattamento da parte delle pazienti, le teorie eziopatogenetiche, gli approcci psicoterapici a orientamento psicodinamico; viene inoltre documentata la ricerca che ha ampiamente confermato quanto desunto dall'esperienza clinica, e cioè che le pazienti che soffrono di questa patologia presentano difficoltà nella consapevolezza e nella regolazione delle emozioni. La seconda parte entra nello specifico di teoria e tecnica di un modello di psicoterapia, la psicoterapia dinamico-esperienziale, applicata nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare.
"La psicoterapia dinamico-esperienziale da un lato nasce come naturale evoluzione del lavoro pioneristico di Davanloo - capace di mettere a punto un approccio psicoterapeutico breve non focale - e dall'altro si radica saldamente nella scienza psicodinamica come definita da Malan. La psicoterapia dinamico-esperienziale- spiega lo psicoterapeuta- promuove con il paziente un lavoro focalizzato su consapevolezza, esperienza ed espressione delle emozioni, e considera centrale l'esperienza viscerale delle emozioni profonde, vissute nel qui e ora della seduta".
Nella terza parte viene presentata la trascrizione dettagliata di alcune vignette tratte da due primi colloqui - con una paziente bulimica e con un'anoressica restrittiva - e da una psicoterapia, durata complessivamente venticinque sedute, con una paziente bulimica. "La trascrizione minuziosa delle sequenze verbali e non, accompagnata da commenti, vuole rispondere alle esigenze di collegare teoria, tecnica e clinica e, inoltre, di presentare al lettore- chiarisce palvarini- nella maniera più fedele possibile, il modo di operare del terapeuta dinamico-esperienziale".
Se, come detto, "il sintomo alimentare diventa un mezzo per regolare le emozioni, peraltro in maniera disfunzionale, una psicoterapia quale la terapia dinamico-esperienziale, focalizzata sull'esperienza emozionale e sulla regolazione diadica delle emozioni", è ritenuta da Palvarini "uno strumento principe nel trattare anoressia e bulimia. Un altro elemento a favore di questo approccio riguarda la qualità della relazione che si instaura tra paziente e terapeuta. Già in passato Hilde Bruch, una delle maggiori studiose dell'enigma anoressico, mise in evidenza quanto fosse importante da parte del terapeuta favorire nella relazione con la paziente un'atmosfera carica di umanità e di genuino coinvolgimento. Il terapeuta dinamico-esperienziale, nel suo porre in primo piano il ruolo della relazione reale, intesa come relazione umana e personale, valorizza in maniera peculiare quest'aspetto, senza peraltro sminuire il ruolo di altri fattori, quali il transfert o l'alleanza di lavoro".
(Wel/ Dire)