(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 24 feb. - L'adolescenza è la fase della vita in cui più facilmente la sperimentazione costruttiva può "degenerare in comportamenti a rischio, quale risultato del processo di sviluppo (diventar grandi) all'interno di una certa cultura. Sono il frutto dell'interazione tra caratteristiche dell'individuo, i suoi compiti evolutivi e l'ambiente sociale della cultura occidentale". Lo chiariscono gli psicoterapeuti dell'Istituto di Ortofonologia che operano nelle scuole all'interno degli sportelli di ascolto e supporto psicologico.
"L'adolescenza, quindi, non è descrivibile in modo unitario- precisano- ma presenta grandi differenze individuali di percorso. Tuttavia, un tratto comune che si può individuare è che si caratterizza come un periodo di sospensione sociale in cui i ragazzi sono sessualmente e cognitivamente maturi, ma non ancora pienamente inseriti nella società degli adulti".
PERCHÉ UN RAGAZZO RISCHIA? "Per il bisogno di sperimentare il senso d'invulnerabilità e di onnipotenza, perché spesso commette errori di giudizio, valutando le situazioni con un ottimismo irrealistico- prosegue l'équipe dell'idO- e ancora perché persegue l'idea che saper rischiare significhi avere successo o per ricercare limiti e confini".
LA FUNZIONE DEL GRUPPO - "Sono i ragazzi stessi a dire che in gruppo si rischia di più, perché esercita un'intensa pressione sull'adolescente che non vuole apparire vigliacco o 'troppo piccolo' per certe esperienze". Secondo gli psicoterapeuti il gruppo "spinge all'imitazione".
I DIVERSI TIPI DI RISCHIO - Rischio Necessario: "Se non fai delle scelte non cresci e ogni scelta ha una certa dose di rischio (cambio di scuola: rischio di affrontare ambiente, compagni e insegnanti nuovi, ma seguo i miei interessi e le mie attitudini)". Rischio Intelligente: "Sono consapevole delle possibili conseguenze, e in base a questo decido ('so che bere alcolici fa male e decido di assaggiarli senza esagerare e magari facendomi consigliare da un adulto')". Rischio Stupido: "Qualcosa che potresti e vorresti evitare, ma che fai perché ti fai condizionare, sei spinto dal gruppo, cedi a una pressione ('molti dei miei amici fumano e lo faccio anche io perché voglio farmi accettare da loro e far vedere che non sono un bambino')". Rischio Malato: "Quando vuoi correre un pericolo e questo diventa l'unico mezzo per attirare attenzione e comunicare qualcosa ('minaccio e picchio i miei compagni'; 'mi ubriaco e sto male tutti i sabato sera')".
LE POSSIBILI CONSEGUENZE DEI RISCHI - "Sono tantissimi- affermano subito gli esperti- vanno dai danni alle cose e/o alle persone, agli infortuni anche gravi, ad atti illegalo o violenti fino all'uso e abuso di alcol e droghe. Queste ultime possono poi provocare dipendenza, difficoltà di attenzione e concentrazione; danni all'organismo e al sistema nervoso centrale; malattie croniche; morte".
(Wel/ Dire)