(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 15 dic. - Le persone con disabilita' psichica sono cittadini a pieno titolo, con il diritto e il dovere di partecipare alla vita politica e sociale, autodeterminandosi e autorappresentantosi. E' questo, in sintesi, il principio che sta dietro il progetto di Anffas "Io cittadino". Come spiega l'associazione in una nota, "troppo spesso le persone con disabilita' intellettiva non vengono prese in debita considerazione, non vengono ascoltate, vengono definite come "malati", "pazienti", "ospiti" o "utenti".
"Quante volte- continua Anffas- si pensa che abbiano poco o nulla da comunicare o da dire, che non siano in condizione di fare le proprie scelte, che non possano partecipare attivamente e dare un contributo di valore alla vita della propria comunita' ed alla societa' tutta?".
Contro questo stigma, ancora molto diffuso, arriva il progetto "Io cittadino. Strumenti per la piena partecipazione, cittadinanza attiva e Self Advocacy delle persone con disabilita' intellettiva e/o relazionale", che ha l'obiettivo di dare avvio al movimento di auto-rappresentanza (self-advocacy) italiano, "per fornire alle persone con disabilita' intellettiva e/o relazionale- spiega Anffas- i necessari supporti affinche' possano conoscere e rivendicare in prima persona i propri diritti nel rispetto di quel 'Nulla su di noi senza di noi', troppo spesso negato".
"Io Cittadino" avra' un ampio respiro internazionale: saranno utilizzate infatti competenze, metodologie ed esperienze maturate anche all'estero nell'ambito del movimento per la Self-Advocacy portato avanti dalle persone con disabilita' intellettiva e/o relazionale di tutto il mondo. Importante, a tal fine, sara' l'apporto che daranno ai loro pari italiani i numerosi Self-Advocates europei e i rappresentanti della stessa European Platform of Self-Advocates (Epsa) nel percorso di empowerment e consapevolezza e di diffusione di metodologie e know-how sul tema.
"Io Cittadino" si sviluppera' poi partendo dalla costituzione di 8 gruppi pilota su tutto il territorio italiano, composti da persone con disabilita' intellettiva e/o relazionale che, in prima persona e con gli adeguati supporti, potranno rivendicare ed esigere i loro diritti a partire, appunto, dal diritto all'autodeterminazione, auto-rappresentanza e cittadinanza attiva. "Gli auto-rappresentanti - spiega Anffas - avranno inoltre la possibilita' di partecipare piu' attivamente anche alle attivita' associative Anffas al livello locale, regionale e nazionale. Questi gruppi pilota rappresenteranno il proto-nucleo per la successiva costituzione della prima piattaforma nazionale di auto-rappresentanti italiani, per poi confluire anche nella Piattaforma europea dei Self-advocates (Epsa). In parallelo saranno coinvolte, formate e sensibilizzate le famiglie, i responsabili delle associazioni e gli operatori.
L'iniziativa prevede anche una campagna di sensibilizzazione rivolta all'intera comunita', realizzata con la diretta e piena partecipazione delle persone con disabilita' intellettiva e/o relazionale. "Quante persone in Italia sanno cosa e' l'Auto-Rappresentanza e sanno chi sono e cosa fanno gli auto-rappresentanti?- chiede Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas- Io credo non molti. 'Io Cittadino' rappresenta la grande occasione di entrare in contatto con questa straordinaria realta' che e' gia' concreta in molti paesi europei e di cui ci parleranno le stesse persone con disabilita' intellettiva e/o relazionale europee che sono gia' Auto-Rappresentanti dimostrando anche ai piu' scettici che garantire a tutti, ognuno con la propria modalita', il diritto a far sentire la propria voce significhi arricchimento per l'intera societa' rendendo nel contempo concreti i concetti di pari opportunita' e piena inclusione sociale. Le persone con disabilita' non devono essere piu' discriminate ed escluse ma adeguatamente supportate e sostenute e finalmente considerate per cio' che sono e che hanno diritto di essere, ossia persone e cittadini come tutti, con pari diritti e pari dignita'".
(Wel/ Dire)