Sesso, oggi è lui a dire "Cara non mi va, ho mal di testa"
Rossi (Fiss): Pornografia in rete spinge a sessualità solitaria
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 14 apr. - "Cara oggi no, ho mal di testa". Gli uomini hanno sempre meno voglia di fare l'amore. La spiegazione e' presto data: a una maggiore esposizione di materiale pornografico, ma anche di tempo speso sui social network, corrisponde un significativo calo del desiderio sessuale maschile. "Negli ultimi 12 anni le richieste di aiuto legate a questo problema si sono triplicate- fanno sapere dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica- sempre piu' uomini, a causa di internet, manifestano un calo di desiderio sessuale nei confronti della propria compagna, ma anche piu' in generale, nei confronti di altre donne". La Dire ha intervistato Roberta Rossi, presidente Fiss: - Cosa e' successo agli uomini? "È come se avessero impostato la modalita' 'off' rispetto alle relazioni reali e fossero molto piu' attivi, invece, nella ricerca di sesso su internet. Quando gli chiediamo se guardano siti pornografici, la riposta che riceviamo dalla stragrande maggioranza e' sempre la stessa: 'Bhe', veramente sì e neppure poco'. Questo allora ha due conseguenze: da una parte aumenta il senso di solitudine, dall'altra anche la difficoltà a relazionarsi successivamente in una situazione reale".
- Si fa più sesso da soli? "Anche. Questa e' un'altra delle possibili ripercussioni. Si parla sempre piu' spesso di 'masturbazione tecnologica', nel senso che oggi - attraverso una chat - c'e' la possibilita' di incontrarsi in rete e fare sesso virtualmente. Esistono persino gadget che si collegano allo smartphone e ti 'muovono' come se la persona fosse realmente li' con te. Cosi' di nuovo c'e' il rischio di incorrere in una sessualita' solitaria".
- Si' alla masturbazione, insomma, ma no davanti al computer... "Magari anche si', qualche volta. Ma non deve diventare una cosa esclusiva, altrimenti si trasforma in una ripetizione che rischia di portare delle conseguenze".
- Le relazioni virtuali sono da bandire? "No, per carita', io non sono mai per la repressione. Bisogna fare informazione, questo sì, e dire che certi tipi di relazioni possono avere anche risvolti negativi. In alcuni casi, però, la realtà virtuale può al contrario diventare una risorsa per la persona: pensiamo al disabile paralizzato su una sedia a rotelle, magari a seguito di un incidente, che ha una oggettiva difficoltà a muoversi...".
- Come sono cambiate le relazioni ai tempi dei social network? "La possibilità di essere sempre connessi, ha reso i legami molto meno solidi a livello di contenuto. Diciamo che la tanta frequenza non rende merito alla solidità del legame: non è un caso, infatti, che sui social network siamo 'amici' anche di persone con cui nella realtà non condividiamo niente. La tecnologia facilita sicuramente le relazioni, ma fondamentalmente - da quando esiste - siamo tutti un po' piu' soli".
- Verrebbe da dire più 'social' e meno sociali...
"Assolutamente sì. Allargare gli orizzonti attraverso la tecnologia ha senz'altro dei benefici, perché posso parlare via internet con la mia collega cilena; ma allo stesso tempo c'è il rischio di aumentare il senso di solitudine".
(Wel/ Dire)
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