Roma, 1 giu. - "La Global Financial Integrity, fondazione non profit di Washington, stima che dei 180mila trapianti che vengono effettuati ogni anno, la quota di illegalità, ossia di organi che provengono clandestinamente, sia di circa il 10% nel mondo. Da un'analisi internazionale, tra il 2006 e il 2019 sono state registrate 700 vittime, individuate in 25 paesi, ma pensiamo che il problema sia ben più grande". A fotografare il fenomeno della vendita illegale di organi è Stefano De Lillo, vice presidente dell'Ordine dei medici di Roma (Omceo) e presidente della Commissione Bioetica dell'Ordine, in occasione della presentazione del romanzo 'L'altro piano' (Graus Edizioni) di Antonio Facchiano, medico-oncologo, dirigente medico presso l'IDI - Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma. "E' un mercato da 1,4 miliardi di dollari- continua De Lillo- che interessa, in particolare, le aree più povere del pianeta, come Nord Africa e America latina. Rene e fegato sono gli organi più coinvolti, perché espiantabili in soggetti che poi rimangono in vita- spiega il vicepresidente Omceo- ma ovviamente riguarda anche polmoni cuore e pancreas. Ci troviamo di fronte a un vero e proprio turismo del trapianto e questo malgrado nel 2008 sia stata emanata la dichiarazione di Instanbul a supporto dello sviluppo di programmi etici per la donazione e il trapianto d'organo. Putroppo, però, è ancora un fenomeno misconosciuto e di cui si parla poco perché si nasconde dietro legislazioni farraginose. Ecco perché- ha continuato De Lillo- ci ha fatto piacere dare spazio alla presentazione del libro del collega Facchiano che dà la possibilità di sottolineare le problematiche legate a questo crimine transnazionale che coinvolge organizzazioni criminali internazionali".
"Il traffico illegale di organi muove una quantità di soldi che per la criminalità è al quinto posto dopo armi, droga, immigrazione ecc- spiega Antonio Facchiano- e oggi, oltre ai paesi in via di sviluppo riguarda anche quelli dell'est Europa, in particolare con la guerra in Ucraina c'è il dubbio che alcuni dei minori scomparsi possano essere coinvolti negli espianti clandestini. Sono storie terribili- continua l'autore- di cui è difficile parlare e per questo, per raccontarla ho scelto la formula del thriller, in modo da aiutare il lettore a confrontarsi col tema sviscerandolo sotto diversi aspetti".
'L'altro piano' racconta la storia di Filippo, un uomo di successo che vive nel senso di colpa per la perdita di sua moglie e la scomparsa di suo figlio Giacomo. La sua vita viene improvvisamente travolta da un ricatto da parte di predoni africani, coinvolti in traffici internazionali di organi espiantati a bambini africani. Filippo mette in atto un piano per fronteggiare il ricatto, aiutato da un gruppo di persone esperte. La storia del protagonista sembra intrecciarsi misteriosamente con quella del piccolo Robin, affetto da una patologia cardiaca che lo costringe ad affrontare un trapianto di cuore. Il romanzo si svolge tra colpi di scena inaspettati e un finale che risolve ogni dubbio.
"Oggi mi occupo di ricerca farmacologica nel campo del melanoma ma per qualche anno ho lavorato sul cercare di capire i meccanismi che sono alla base del rigetto dei trapianti, in particolare il rigetto cronico. Ho approfondito i meccanismi che lo causano e studiando mi sono anche reso conto del mondo che esiste dietro al traffico degli organi. E' un fenomeno dovuto allo sfruttamento della debolezza: tanta domanda e poca offerta. Eppure- sottolinea Facchiano- la soluzione tutto sommato sarebbe abbastanza semplice ossia se tutti, o buona parte di noi, fossimo donatori allora il problema della carenza d'organi non esisterebbe e dunque la criminalità non avrebbe mercato". Oggi, invece, "si sta creando un paradosso- evidenzia il medico- ossia da un lato noi ricercatori sviluppiamo nuove tecniche per fare i trapianti e dall'altro non ci sono organi disponibili. Adesso si sta provando a trapiantare nell'uomo gli organi degli animali ma è un fronte su cui esistono problematiche di tipo etico. Poi c'è la frontiera della costruzione di organi sintetici: nel futuro si arriverà a organi costruiti meccanicamente o grazie allo studio che si sta facendo sulle staminali si potranno ricostruire organi partendo dalle cellule che li costituiscono. Si creano sempre nuove frontiere scientifiche- dice Facchiano- ma la risposta più ovvia sarebbe quella di incentivare la donazione".
Ma perché un medico decide di scrivere un libro come questo? "Come oncologo sono esposto quotidianamente alla sofferenza delle persone e ho dovuto trovare un modo per gestire questa cosa che può essere molto provante- dice in conclusione Facchiano- E' necessario avere dei sistemi di decompressione altrimenti il medico perde la capacità di essere obiettivo, lucido, di intervenire con le soluzioni migliori possibili. Mettere sulla carta la sofferenza ma anche il tentativo che si può fare per ridurre questa sofferenza è il modo che ho trovato per staccarmi dalla quotidianità".
(la copertina del libro)
(Red)