(DIRE) Roma, 28 gen. - Disturbi come l'atrofia vaginale, l'incontinenza o difficolta' ad avere rapporti sessuali possono essere delle conseguenze frequenti nel trattamento dei tumori femminili con ormonoterapia, chemioterapia e radioterapia. Un impatto negativo sulla qualita' di vita che non consente di avere rapporti sessuali, compromettendo cosi' le relazioni sociali. Ma in aiuto alle pazienti oncologiche arriva il laser che con pochi trattamenti promette di ripristinare le normali funzionalita'. A spiegare all'agenzia di stampa Dire di cosa si tratta e le possibili tipologie di trattamento e' la dottoressa Elvira Foti, ginecologa e responsabile dell'ambulatorio Follow Up Oncologico della Fondazione Universitario Agostino Gemelli di Roma, che fa parte dell'Area Salute della Donna diretta dal professor Giovanni Scambia: - Spesso, a seguito dei trattamenti oncologici, la donna lamenta secchezza vaginale. I prodotti a uso locale non sempre sono tollerati e definitivi. Questo laser puo' essere la soluzione al problema? "Le pazienti oncologiche molto spesso hanno una menopausa indotta e quindi presentano una sintomatologia simile a quella di una donna in menopausa determinata da una carenza estrogenica. In particolare sono presenti secchezza, atrofia vaginale e dispaurenia. Si possono usare sicuramente dei presidi locali come gel, ovuli, lubrificanti, idratanti - ma non terapie ormonali - per cui curano il sintomo ma non risolvono il problema. Il laser vaginale, il cui utilizzo e' stato gia' testato da diversi anni, puo' aiutare la donna che ha avuto un tumore sia della mammella che ginecologico. Lo scopo e' ripristinare la mucosa vaginale idratandola e lubrificandola, nonche' ridurre le cistiti e le infezioni ricorrenti e risolvere le incontinenze urinarie".
- Quante sedute di media occorrono e il laser e' in convenzione con il Ssn? "Il protocollo standard prevede tre sedute, da ripetere a distanza di 30-40 giorni una dall'altra. Ogni trattamento laser dura 15-20 minuti e si consiglia spesso di eseguire una quarta seduta indipendentemente dal grado e dalla severita' dell'atrofia vaginale e una seduta annuale di mantenimento. Il trattamento avviene in ambulatorio ed e' indolore, non sono necessarie ne' una anestesia ne' una preparazione particolare. Certamente prima di iniziare il ciclo consigliamo alla paziente una visita ginecologica e un pap test per diagnosticare eventualmente patologie presenti. Non sussistono controindicazioni ed e' per questo che il laser e' indicato anche nelle pazienti oncologiche alle quali non possono essere somministrate le terapie ormonali. Ad oggi, pero', non esiste alcuna convenzione della Regione Lazio, per cui e' un trattamento che in questo momento si puo' eseguire solamente in regime privato e quindi a pagamento".
(Mco/ Dire)