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Coronavirus, Siti Lazio: "Vaccino antinfluenzale contro panico italiani"
Roma, 3 feb. - "Se la popolazione italiana fosse stata vaccinata per le componenti influenzali, visti i sintomi praticamente identitici al coronavirus, non si sarebbe generato il panico che stiamo vedendo". A dirlo e' Umberto Moscato, past president della sezione Lazio della Societa' di Igiene, Medicina preventiva e Sanita' pubblica (SItI), che ha organizzato a Roma il congresso 'Vaccini e vaccinazioni: un approccio di valore'.
Il problema, in casi come questo, e' che "spesso si creano file, in modo assolutamente perverso, nei pronto soccorsi e nei dipartimenti di emergenza e accettazione. E questo genera due grandi criticita'- continua Moscato- la prima e' che tutte le persone che arrivano in pronto soccorso nella stragrande maggioranza non ne hanno motivo". In secondo luogo, poi, "sono proprio i punti affollati che possono aumentare le probabilita' di diffusione del virus". Il vaccino anti-influenzale, in questo senso, "avrebbe garantito alla popolazione di non sperimentare quei sintomi che avrebbero potuto generare il panico e l'allarme ingiustificato che si sta verificando. Evitando, cosi'- continua- di ingolfare le strutture ospedaliere laddove invece necessitano assistenza tanti cittadini che ne hanno realmente bisogno". A detta di Moscato, difatti, "non era pensabile, anche da un punto di vista probabilistico, che in Italia non si manifestassero dei casi. Anche perche'- ricorda il past president SItI Lazio- il turismo e' oggetto di vanto del nostro Paese".
A fargli eco e' Pierluigi Lopalco, professore di Igiene all'Universita' di Pisa e gia' consulente scientifico del Ecdc proprio in tema di vaccinazioni, che aggiunge: "Individuare dei casi italiani era atteso e naturale. Ma proprio averli individuati significa che abbiamo un sistema sanitario che funziona e riesce ad attivarsi precocemente in questi casi".
Lopalco, pero', va piu' in profondita' sui termini dell'emergenza 'coronavirus' e ricorda alla popolazione che "la dichiarazione di emergenza globale da parte dell'Oms per i cittadini cambia molto poco. È un problema piu' burocratico di quello che puo' sembrare. L'Oms- continua- ha solo applicato i regolamenti di salute internazionale per cui quando un virus varca i confini del paese in cui emerge, una commissione si riunisce, valuta i dati e dichiara l'emergenza". L'unico vero cambiamento per i cittadini e' il fatto che "tutti i Paesi da adesso sono obbligati per legge a diffondere tutte le informazioni che raccolgono nel loro territorio riguardo al coronavirus". In termini di misure italiane, inoltre, il professore ritiene che "anche per le autorita' italiane cambiera' molto poco, perche' l'Italia sta gia' facendo cio' che l'Oms richiede di fare in termini di misure si sorveglianza, sicurezza, trasparenza e trasmissione".
Certo e' che lo stato di emergenza e panico diffuso "non e' un fattore utile per lo studio del vaccino- chiosa Moscato- perche' anche una volta trovato, il vaccino va testato non solo per vederne l'efficacia ma anche per determinarne gli effetti collaterali o gravi. Solo in caso di emergenza gravissima questo potrebbe essere utilizzato subito".
La situazione emergenziale, dunque, "potrebbe spingere produttori e laboratori- aggiunge Lopalco- a creare un vaccino in pochi mesi, ma questo non significa averlo a breve nelle farmacie". I tempi di ricerca per un vaccino, infatti, "non sono ampi- continua Moscato- si puo' trattare anche di alcune settimane o pochi mesi", soprattutto "se parliamo di un virus di cui si conosce il genoma come per il coronavirus", puntualizza Lopalco.
La speranza, dunque, e' che "le misure oggi in atto permettano di circoscrivere l'epidemia limitandola a poche zone. E se fra un anno questo virus dovesse continuare a circolare, allora avremo a disposizione anche un vaccino per eventualmente eliminarne la circolazione".
Ma anche in quel caso, ricorda concludendo il professor Moscato, "non e' possibile pensare che si creino file per potersi vaccinare contro il coronavirus soltanto quando si generano allarme ed emergenza come in questo momento". Cio' che si intende ribadire nella mattinata di congresso, infatti, "e' come vada acquisita previdenza nel vaccinarsi, anche in momenti in cui non c'e' una condizione di emergenza. Bisogna creare informazione corretta- conclude- formazione basata sull'evidenza e cultura condivisa".
(Cam/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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