Roma, 25 set. - "Bene l'attivazione in Piemonte della Farmacia dei servizi, ma perche' ai medici di Medicina Generale ancora non e' consentito di prescrivere i farmaci innovativi, di effettuare esami diagnostici e strumentali, di ospitare nei loro studi i colleghi specialisti? Con l'accordo appena firmato con Federfarma, le Regioni hanno dimostrato di avere gli strumenti e le risorse per spingere l'assistenza sul territorio, e quindi anche la Medicina Generale. Se una rivoluzione si deve fare, proviamo a immaginarla soprattutto con i medici. Ne guadagneremmo in termini di appropriatezza, efficacia, efficienza e capillarita'". Cosi' il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, accoglie la notizia dell'accordo siglato tra la Regione Piemonte e Federfarma per erogare servizi nelle farmacie.
"Da anni i rappresentanti dei Medici di Medicina Generale chiedono di poter effettuare ecografie, elettrocardiogrammi, spirometrie, holter pressori, direttamente, in telemedicina o ospitando specialisti nei loro studi- continua Anelli- Ma a parte alcune iniziative di Regioni o Asl, a macchia di leopardo sul territorio, nessun progetto organico e' mai stato avviato".
"Eppure, implementare questi servizi avrebbe un ritorno anche in termini di appropriatezza, in quanto il medico, avendo le competenze per fare una diagnosi e prescrivere un esame, eviterebbe prestazioni offerte 'a tappeto ' o fatte su richiesta del paziente pagante- aggiunge Anelli- cosi' come poter determinare direttamente l'Inr nei pazienti con terapia anticoagulante eviterebbe il doppio passaggio in termini di monitoraggio e aggiustamento della terapia. Allo stesso modo, l'aderenza terapeutica deve essere un goal da raggiungere in maniera multidisciplinare, coinvolgendo certamente, ognuno per le proprie competenze, infermieri e farmacisti, ma partendo e ritornando sempre dai medici".
"Un discorso a parte merita la prescrizione dei farmaci innovativi, inspiegabilmente se non con ragioni di risparmio economico immediato riservata ad alcuni specialisti- aggiunge ancora Anelli- Se aperta a tutti i medici, quindi anche ai medici di Medicina Generale, si tradurrebbe in un vantaggio per i pazienti in termini di accesso alle cure, di aderenza alla terapia e, sul lungo termine, anche in un risparmio ben maggiore per il Servizio Sanitario Nazionale per appropriatezza delle cure e miglior salute degli assistiti".
"Mettiamo i medici in condizione di fare i medici, spostiamo in alto l'asticella dell'offerta di salute ai cittadini- conclude- Altrimenti diremo veramente 'basta' e lo diremo, anche come Ordine, in tutte le sedi appropriate".
(Red/ Dire)