Roma, 23 set. - Enea, in collaborazione con Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma, ha realizzato un prototipo che permettera' di misurare in tempo reale e in modo piu' accurato l'effettiva dose di radiazioni rilasciata e assorbita dal paziente durante il trattamento oncologico. Il progetto RI.GUI.DO, RIlascio a GUIda DOsimetrica, finanziato dalla Fondazione Terzo Pilastro, punta a radioterapie piu' efficaci, grazie a un migliore controllo delle dosi di irraggiamento che permettera' di aumentare la qualita' di vita dei pazienti e ridurre contemporaneamente i costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
"Ogni anno in Italia si registrano 370mila nuovi casi di tumore. Se si considera che il trattamento radioterapico e' indicato in almeno il 50% dei pazienti oncologici, possiamo stimare che nel nostro paese siano oltre 180mila i pazienti che potrebbero trarre beneficio dalla nostra innovazione tecnologica", spiega Marco Battaglia ricercatore Enea del Laboratorio Materiali e processi chimico-fisici e responsabile del progetto. Attualmente la misura dell'effettiva dose di irraggiamento ricevuta dal paziente avviene solo alla fine della terapia attraverso appositi sensori.
"Gli attuali dispositivi- afferma ancora Battaglia- non sono in grado di rilevare errori dovuti all'instabilita' energetica dell'apparecchiatura o a movimenti improvvisi del paziente durante il trattamento. Il nostro prototipo, che sara' pronto a fine anno quando iniziera' la sperimentazione in ospedale, lavorera' in sinergia con altri sistemi di controllo che monitorano posizione e respiro del paziente per fornire, in tempo reale e in modo molto piu' accurato, la misura della dose rilasciata al paziente durante l'irraggiamento. Una misura fondamentale, questa, visto che la dose varia a seconda del tipo di tumore e in base all'affiancamento con altre terapie come ad esempio la chemioterapia".
Nel nostro Paese la situazione delle apparecchiature di radioterapia presenta zone di luci e ombre: con 165 strutture disseminate su tutto il territorio nazionale siamo ai primi posti della classifica europea, secondi solo alla Francia (176). Ma molto rimane da fare se si considerano i dati sulla distribuzione delle apparecchiature: con poco piu' di due macchinari per centro di radioterapia, l'Italia e' agli ultimi posti in Europa ed e' fuori dalla top-ten dei Paesi Ue per numero di macchinari in rapporto alla popolazione (5,7 per milioni di abitanti).
(Comunicati)