Roma, 5 set. - Dalla difesa del Ssn ai vaccini, tanti i temi 'caldi' che attendono il nuovo ministro della Salute, Roberto Speranza. Ne ha parlato il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, intervenendo a Radio Cusano Campus. Partendo dai vaccini. "Sono un tema- ha sottolineato Magi- su cui siamo stati sempre molto chiari e precisi: possono essere uno strumento utile anche per combattere il fenomeno dell'antibiotico resistenza, oltre a prevenire, grazie all'effetto 'gregge', quelle che sono le malattie piu' importanti che ancora stanno circolando".
Altro capitolo importante il rilancio del Ssn, per cui bisogna garantire "il finanziamento necessario a mantenere l'universalismo del servizio sanitario nazionale, per poter continuare a garantire a qualunque cittadino la possibilita' di essere curato. Per fare questo bisogna riuscire a supplire alla mancanza di medici specialisti. Bisogna iniziare a riassumere professionisti sanitari negli ospedali, nei poliambulatori e rimettere in moto quella che era la convenzionata della specialistica ambulatoriale nelle Asl".
Magi ha ricordato anche la necessita' di "trovare i finanziamenti per le cure innovative: oggi ci sono dei farmaci che permettono di guarire da alcune malattie gravi, ma ancora sono troppo costosi".
Ospedale e territorio e' l'asset da seguire, anche perche' "gran parte delle persone con cronicita' non si rivolgono sempre agli ospedali, 24 milioni di italiani oggi hanno una o piu' cronicita' e sono persone che lavorano tutti i giorni, che svolgono una vita normale e non possono essere quotidianamente ospedalizzati. Devono avere uno specialista vicino casa, un servizio di prossimita', quindi anche il medico di Medicina generale. E' importante avere un'organizzazione del territorio ben ramificata perche' non si puo' pensare che tutto possa essere risolto dai singoli, ma ci deve essere una 'rete' in cui tutte le figure sono indispensabili, dal medico di Medicina generale allo specialista ambulatoriale, dall'infermiere al fisioterapista, e devono lavorare tutti in equipe".
(ascolta l'intervista a Radio Cusano)
(Edr/ Dire)