(DIRE) Roma, 22 ott. - Se il nostro sistema visivo fosse perfetto come quello dell'aquila, potremmo vedere una formica che cammina a terra dal decimo piano di un edificio. L'occhio dell'aquila e' tra i piu' potenti del regno animale, la sua vista dalle 4 alle 8 volte migliore della nostra. Cio' non toglie che possiamo migliorare quelli che lo specialista dell'occhio umano identifica come difetti di rifrazione: miopia, il piu' diffuso (in Italia ne soffrono 14 milioni di persone), ipermetropia (9 milioni), astigmatismo e presbiopia (quest'ultima arriva dopo i 40 anni). L'ultimo difetto non e' ancora correggibile chirurgicamente, mentre sugli altri si interviene gia' da qualche decennio con grande successo mediante l'utilizzo del laser ad eccimeri, un apparecchio sicuro ed efficace che agisce sulla superficie corneale con estrema precisione rimodellandole la curvatura ed eliminando in questo modo i difetti comuni e fastidiosi sopra elencati.
L'Italia nel campo dell'applicazione del Laser ad eccimeri ha fatto da battistrada. Tra i pionieri il professor Leopoldo Spadea, da oltre un anno direttore della Uoc Oftalmologia del Policlinico Umberto I di Roma, che dal 1990 corregge i difetti visivi con la tecnologia del Laser a eccimeri.
In trent'anni questo apparecchio di altissima precisione e' stato rivisitato e migliorato diverse volte. Oggi siamo alla quarta generazione, e l'Umberto I, il piu' grande policlinico d'Italia ha il privilegio di averne uno in comodato d'uso gratuito, progettato dalla ditta iVis sotto la guida di Giuseppe D'Ippolito. Un apparecchio made in Italy, non ancora presente sul territorio romano e con i pochissimi esemplari, dieci in tutto, sparsi nello Stivale.
Da pochi giorni questo eccezionale apparecchio che manifesta la sua peculiarita' nei casi piu' difficili, essendo in grado di evidenziare il difetto e di intervenire per correggerlo con un trattamento specifico, e' in funzione presso la clinica oculistica diretta da Spadea. "Si tratta di un Laser ad eccimeri di ultima generazione completo di tutto: lo strumento laser e' associato ad un topografo e ad un pupillometro. E' interessante e fondamentale non solo per interventi sui vizi di rifrazione dell'occhio - miopia, ipermetropia, astigmatismo - quanto soprattutto per i casi difficili e complicati come esiti di trapianti di cornea, per migliorarne la funzione regolarizzando la forma e la trasparenza, le cornee patologiche quali il cheratocono e dopo pregressa chirurgia rifrattiva", spiega Spadea.
Ma l'apparecchiatura ora in dotazione il Policlinico Umberto I, progettata dalla iVis di Taranto sul principio che 'ogni occhio e' unico e irripetibile', e' dotata di un particolare software per 'customizzare' la chirurgia corneale, mentre, ancor oggi la maggior parte delle chirurgie ritrattive eseguite nel mondo sono semplici ablazioni standard.
"La customizzazione e' una innovazione molto importante perche' permette di personalizzare l'intervento ottimizzando la qualita' della visione, minimizzando l'invasivita' ed automatizzando l'esecuzione. Il topografo corneale ad alta precisione, anche questo in comodato d'uso, fa la foto della cornea e in base alla forma rilevata il trattamento diventa specifico, ad hoc. In pratica e' la stessa differenza che corre tra un abito preconfezionato e uno sartoriale, su misura- spiega ancora Spadea- Cosa peraltro molto importante perche' permette di ridurre i rischi di complicanze ed effetti collaterali indesiderati".
Per raggiungere la meta e' necessario conoscere la partenza: "Grazie alla piattaforma di esecuzione delle procedure, i dispositivi diagnostici per l'acquisizione delle informazioni necessarie alla pianificazione e personalizzazione del trattamento, con il laser ad eccimeri di quarta generazione strumento di altissima precisione a prova di errore umano, si puo' oggi intervenire anche su patologie corneali precedentemente classificate come intrattabili, come pure per offrire una possibile soluzione a pazienti gia' sottoposti a precedente chirurgia refrattiva con esito negativo", conclude il direttore della Clinica Oculistica dell'Umberto I di Roma, tra i massimi esperti in chirurgia corneale, che ha all'attivo oltre mille trapianti di cornea.
(Red)