Roma, 15 ott. - Un gruppo di ricercatori coordinato dall'Inmi Lazzaro Spallanzani di Roma, in collaborazione con il Policlinico Umberto I di Roma, ha trovato il virus Zika (Zikv) nelle cellule mesenchimali (Msc) della placenta di una donna che aveva contratto il virus durante il quarto mese di gravidanza e che non aveva piu' mostrato tracce del virus a partire da dodici settimane prima del parto. Il contagio era avvenuto durante un viaggio a Cuba tra la 15 e la 17esima settimana di gravidanza. Le analisi condotte durante la gravidanza avevano mostrato la presenza del virus nel sangue per circa 10 settimane, e nessuna traccia del virus a partire dalla 26esima settimana di gravidanza. Lo scrive in una nota l'ufficio stampa dell'ospedale Inmi Lazzaro Spallanzani di Roma.
Dopo il parto, avvenuto alla 38esima settimana, il neonato non ha mostrato alcun segno di infezione da Zikv, e le analisi condotte sulla placenta e sul cordone ombelicale sono risultate negative. Dal momento che sono ancora in gran parte sconosciuti i meccanismi di trasmissione verticale del virus dalla madre al feto, i ricercatori dello Spallanzani si sono chiesti se a fare da 'serbatoio' al virus possano essere le cellule mesenchimali della placenta, ed hanno quindi isolato ed amplificato in vitro le cellule mesenchimali dei tessuti della placenta (decidua, villi corionici, membrane amniocorioniche). Sorprendentemente, dalla coltura in vitro e' emerso che una piccola quantita' di queste cellule ospitavano virus Zikv in grado di replicarsi. La scoperta dei ricercatori italiani e' importante perche' e' la prima volta che il virus viene trovato nelle cellule Msc della placenta della persona infettata anche a distanza di molte settimane dalla scomparsa dell'infezione. Le cellule Msc potrebbero quindi avere un ruolo importante nel complesso meccanismo che determina la trasmissione dell'infezione dalla madre al feto. Ma la scoperta e' importante anche perche' suscita nuovi interrogativi e rafforza la necessita' che vengano individuati nuovi test diagnostici per escludere la presenza di infezioni in tessuti che con le tecniche attuali risultano negativi.
Il virus Zika (Zikv), della famiglia dei Flaviviridae, alla quale appartengono anche i virus Dengue, della febbre gialla e dell'encefalite giapponese, fu scoperto nella foresta Zika in Uganda nel 1947 e ne fu successivamente riscontrata la presenza anche in Asia nel 1966. Il vettore del virus e' costituito dalle zanzare, in special modo la Aedes Aegipty, e la trasmissione da uomo a uomo puo' avvenire per via perinatale, per trasmissione sessuale o tramite saliva, urine, sperma e latte materno.
L'infezione da Zikv e' spesso asintomatica o comunque quasi sempre benigna, con sintomi quali lieve febbre, cefalea, congiuntivite, dolori articolari, esantema. A fare di questo virus una minaccia per la salute pubblica mondiale sono state le complicanze riscontrate nel corso delle ultime epidemie; durante l'epidemia nella Polinesia francese nel 2013 si e' riscontrata una correlazione tra l'infezione e l'insorgere della sindrome di Guillain-Barre', ma soprattutto durante l'epidemia scoppiata in America centrale e meridionale tra il 2015 e il 2016 e' stato osservata una correlazione tra l'infezione da Zikv nelle donne incinte, anche asintomatica, e l'insorgere di gravi malformazioni fetali nei nascituri, in special modo microcefalia. Proprio a causa di queste minacce per la salute pubblica mondialeanche asintomatica, e l'insorgere di gravi malformazioni fetali nei nascituri, in special modo microcefalia. Proprio a causa di queste minacce per la salute pubblica mondiale nel febbraio del 2016 l'Organizzazione mondiale della Sanita' dichiaro' lo stato di emergenza internazionale.
(Comunicati)