Roma, 27 mar. - "Tra poche settimane il ministero della Salute e le Regioni comunicheranno il numero delle Borse messe a bando per il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale che dovra' partire quest'anno. Questo e' il momento perche' tutte le forze politiche e le istituzioni coinvolte diano dimostrazione che esiste la volonta' di perseguire scelte coerenti all'obiettivo di garantire agli italiani, anche in futuro, una Medicina Generale che sia in grado di sostenere le sfide innovative che l'evoluzione sociodemografica e la gestione della multicronicita' richiederanno". Cosi', in una nota, la Fimmg Formazione.
"Perche' questo si realizzi- prosegue- sono indispensabili sia un numero di professionisti programmato sui bisogni assistenziali, che un percorso formativo qualificato e qualificante, attento alla qualita' dei contenuti, supportato da una organizzazione didattica ottimale e da un riconoscimento economico offerto indistintamente a tutti i professionisti, affinche' possano partecipare, senza i limiti temporali che la necessita' di una remunerazione alternativa richiederebbe, ad attivita' esperenziali di alto livello, aperte all'innovazione".
"Cosa sara' piu' utile a preservare la salute degli italiani? Tanti medici di famiglia di tersilliana memoria o medici di famiglia all'avanguardia, capaci di prescrivere farmaci innovativi e usare strumentistica di primo livello? Vogliamo essere fiduciosi e sperare che gli errori passati non siano ripetuti. Vogliamo sperare che anche in questo triennio prosegua la svolta positiva data lo scorso anno con l'aumento delle borse" si legge ancora nella una nota diffusa da FIMMG.
"Aspettiamo quindi di sapere- prosegue il comunicato- che finalmente si decidera' di affrontare in modo razionale e risolutivo la programmazione dei futuri medici di Medicina Generale e non ci si vorra' ancora nascondere dietro equilibrismi finanziari, scaricando vicendevolmente la responsabilita' di un numero di Borse inadeguato. Il perpetuarsi delle scelte passate non sarebbe piu' semplicemente prova di incapacita' di programmazione ma piuttosto un voluto presupposto, utile a validare, con la tacita complicita' di tutti,l'ennesima sanatoria all'italiana".
"Quella sanatoria- si legge ancora- che tanto consenso preelettorale sembra portare a scapito delle giuste aspettative di tanti professionisti precari che pero' ben presto capirebbero che la loro dignita' professionale e' stata barattata con l'illusorio accesso ad una professione di cui in realta' si e' svuotato il valore con le medesime disposizioni legislative che ne avrebbero dovuto stabilizzare il futuro".
(Comunicati)