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In Italia 75.000 Pma anno, 35.000 eterologhe ma no donazione gameti
(DIRE) Roma, 12 mar. - "La Procreazione medicalmente assistita (Pma) ha un ruolo fondamentale nella capacita' riproduttiva del popolo italiano in questo momento: 2 bambini su 10 vengono dalla Pma. Oggi in Italia si fanno 75.000 Pma l'anno, di cui 35.000 sono le eterologhe. Numeri importanti rispetto a una popolazione fertile che ricorre almeno nel 12-14% dei casi alla procreazione assistita". Fa il punto in Senato Luca Mencaglia, direttore della Rete regionale sulla prevenzione e cura dell'infertilita' della Regione Toscana, al convegno 'La scelta di essere mamma', organizzato dalla Fondazione PMA Italia.
"La procreazione medicalmente assistita e' cambiata- continua il professore- perche' i risultati sono cambiati. Fino a 10 anni fa avevamo il 10-15% delle gravidanze in tutti i soggetti che si avvicinano alla Pma, oggi viaggiamo su stime del 40%".
Per quanto riguarda l'eterologa, "e' possibile in Italia solo da 4 anni- precisa Mencaglia- prima era vietata dalla Legge 40. Erano 35.000 le coppie che si cimentavano nel cosiddetto viaggio della speranza verso la Spagna, la Grecia e i paesi dell'Est.
Numeri che si sono ridotti in parte perche' si puo' fare l'eterologa in Italia, ma sono ancora 10.000 le coppie costrette ad andare all'estero". Resta un vulnus: "Non e' possibile fare una donazione in Italia, dobbiamo ricorrere alle banche straniere. Non e' piu' la coppia che deve andare all'estero, ma sono i gameti che dall'estero vengono nel nostro paese".
Lo scenario sulla Pma e' cambiato, ma poco. "Non abbiamo il controllo assoluto della qualita'- fa sapere il direttore- non sappiamo spesso cosa importiamo e comunque non e' controllato da quella sicurezza che e' invece presente in tutti i centri italiani pubblici e privati. Stiamo lavorando con la 12esima commissione Igiene e Sanita' del Senato per arrivare ad una regolamentazione che permetta di riportare la donazione di gameti, ovociti e spermatozoi anche nel nostro paese".
E' stata lanciata in Senato la campagna sociale della Fondazione Pma Italia "che vuole portare l'informazione nel tessuto della societa' italiana, e in particolare nei giovani.
Vuole far comprendere che la fertilita' e la fecondita' non sono eterne- aggiunge Mencaglia alla Dire- ci sono dei tempi che vanno rispettati, anche se non e' sempre facile farlo a causa di condizioni sociali, lavorative o sentimentali. Quando si vivono queste situazioni e bisogna rimandare nel tempo il momento della genitorialita' allora pensiamoci, e dal momento che non e' un tempo infinito conviene mettere da parte i propri gameti e ovociti per la donna e gli spermatozoi per l'uomo per riutilizzarli quando sara' il momento piu' opportuno nella scelta di vita di quella coppia".
I costi della Pma. "La preservazione e' una procedura gratuita per chi ha una malattia oncologica o cronica invalidante che colpisce la fertilita'. In alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia e la Toscana, e' gratuita anche per chi lo voglia fare per ragioni sociali a condizione che doni una parte dei propri gameti ad altre persone che ne hanno bisogno", ricorda l'esperto. Passando all'Omologa e all'eterologa, "il 47% dei casi e' svolto a carico del Sistema sanitario nazionale (Ssn) o del Sistema sanitario regionale (Ssr) a seconda delle regioni. Alcune regioni sono piu' organizzate da un punto di vista del sistema pubblico- continua Mencaglia- altre meno e magari offrono questa prestazione in centri privati convenzionati sempre a carico del Ssn. Alcune regioni, principalmente quelle del Sud come la Campania, la Puglia ma anche il Lazio, non offrono questa prestazione a carico del Ssn. Su questo punto la Fondazione Pma Italia si sta impegnando con le strutture di governo per garantire un'equita' di accesso a tutti i cittadini e a tutte le regioni italiane".
Quali sono le percentuali di riuscita della Pma? "È una questione direttamente correlata all'eta' della donna che fa parte della coppia. In una donna dai 30 ai 35 anni le percentuali di successo vanno dal 40 al 50% nei casi di eterologa. Nelle donne dai 38 anni in su- prosegue Mencaglia- ed e' l'eta' che principalmente hanno le donne che si rivolgono a noi, le percentuali scendono al 10-12% o all'8%. Dopo i 43 anni scendono allo zero percento. Sappiamo che a quel punto solo l'eterologa puo' aiutare questo tipo di donne e noi vorremmo che fosse una eterologa italiana e non una eterologa straniera".
Non c'e' rischio malformazione in nati da Pma. "Tutti gli studi clinici internazionali - e mi riferisco alla Societa' europea human reproduction, la societa' piu' grande al mondo - dicono che le malformaziono, o meglio le alterazioni genetiche, sono uguali a quelle che si hanno in qualunque coppia che cerchi un figlio e sono correlate all'eta' della donna. Quello che cambia- puntualizza l'esperto- sono alcune alterazioni che si presentano leggermente piu' alte, perche' dobbiamo sempre ricordare che quella coppia e' infertile. Spesso nel maschio c'e' un problema e quel tipo di maschi ha comunque una incidenza di alterazioni leggermente piu' alta che non e' dovuta alla Pma, ma alla tipologia di persone che si sottopongono alla procedura.
Esiste in alcune regioni, come in Toscana, la possibilita' di effettuare il test genetico preimpianto sull'embrione- conclude- per sapere se e' sano o meno, ed e' un servizio a carico del Sistema sanitario regionale".
(Rac/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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