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Obesita', Italia aderisce a rete internazionale 'Open'
Roma, 22 mag. - Sabato scorso e' stata la decima edizione della giornata europea dell'obesita', promossa dall'Associazione europea per lo studio dell'obesita', Easo, per sensibilizzare istituzioni, mondo scientifico e societa' civile ad affrontare quella che l'Organizzazione mondiale della sanita' ha definito vera e propria epidemia del secolo, con 650 milioni di obesi e 1,9 miliardi di persone in sovrappeso nel mondo. In Europa, secondo i dati del programma EpiCentro dell'Istituto superiore di sanita' sarebbe in sovrappeso oltre il 50 per cento della popolazione adulta e obesa piu' del 20 per cento. Non migliori i dati che riguardano l'Italia, in cui, secondo la prima edizione dell'Italian Obesity Barometer Report, realizzata in collaborazione con Istat, il 46 per cento degli adulti, ovvero oltre 23 milioni di persone, e il 24,2 per cento tra bambini e adolescenti, vale a dire 1 milione e 700mila giovani, e' in eccesso di peso.
In occasione della giornata, fa il suo debutto in Italia Open-Obesity Policy Engagement Network, organizzazione promossa dalla Federazione mondiale World Obesity, da Easo, dalle associazioni americane Obesity Society e Obesity Action Coalition (OAC), con il contributo di Novo Nordisk. "Gia' presente in 10 Paesi - Arabia Saudita, Australia, Canada, Emirati Arabi, Brasile, Germania, Gran Bretagna, Israele, Spagna, Stati Uniti - Open si propone di facilitare la messa a punto di progetti e programmi volti ad affrontare questa malattia e il suo carico per la societa'", spiega il coordinatore di Open Italia, Andrea Lenzi, presidente della Fondazione italiana per la ricerca in endocrinologia e del Comitato di Biosicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L'obiettivo principale di Open nel nostro paese e' quello di lavorare per realizzare "una strategia che porti al riconoscimento dell'obesita' quale malattia e problema sociale, all'implementazione di un piano d'azione e alla realizzazione di una roadmap con il coinvolgimento del livello istituzionale", chiarisce Paolo Sbraccia, presidente di Italian Wellness Alliance.
Un livello istituzionale che sembra attento al tema, visto che contestualmente a Open vede la luce l'Intergruppo parlamentare sull'obesita' coordinato dall'onorevole Roberto Pella, che aggiunge: "Ritengo che il Parlamento debba porre il tema dell'obesita' all'ordine del giorno dei propri lavori quanto prima. Il carattere di emergenza di questa malattia impone una presa di consapevolezza da parte dei decisori politici, a tutti i livelli". La senatrice Daniela Sbrollini continua: "Governo, Parlamento, Enti territoriali devono sostenere la lotta all'obesita' attraverso l'attivita' di programmazione a livello di politica sanitaria di interventi sociali di comunita'.
L'Intergruppo parlamentare nutre la ferma convinzione di poter fungere da interprete e portavoce di cio' presso le Istituzioni".
Le stime dell'obesita' preoccupano. Infatti, quello che sino a pochi anni fa sembrava un problema limitato alle nazioni piu' progredite e' diventato oggi una questione globale: gli esperti prevedono che il superamento della soglia di 1 miliardo di obesi nel mondo avverra' presto, ed entro il 2030 saranno 1,12 miliardi. "Sovrappeso e obesita' sono causa di quasi quattro milioni di morti l'anno e l'obesita' costituisce un rischio elevato per la salute delle persone e per la loro aspettativa di vita", ricorda Michele Carruba, direttore del Centro di studio e ricerca sull'obesita' dell'Universita' degli studi di Milano. "La crescita dei livelli di obesita' ha anche un impatto negativo sulla societa' e sull'economia, in quanto riduce il numero degli anni di piena produttivita' di una persona e aumenta i consumi di risorse sanitarie", gli fa eco Ferruccio Santini, Presidente Sio-Societa' italiana dell'obesita'.
Nonostante sia unanime il consenso del mondo scientifico sul fatto che l'obesita' sia una malattia su base multifattoriale che necessita di cure a lungo termine, ancora oggi i sistemi sanitari e i decisori ritengono che costituisca una responsabilita' dell'individuo. "La maggior parte delle strategie attualmente impiegate per affrontare il fenomeno si basano sulla prevenzione, sulla dieta e sull'attivita' fisica. Tutto corretto, salvo il fatto che non considerano la natura dell'obesita' nel suo complesso, il bisogno di un approccio integrato alla malattia e, soprattutto, il fatto che la persona obesa non sempre cerca un aiuto o una cura", dice Antonio Caretto, presidente della Fondazione Adi-Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica. "Cio' significa che la persona obesa andra' incontro a serie complicanze come diabete, malattie cardiovascolari, tumori, con ulteriori conseguenze per la salute e costi aumentati per l'accesso alle cure e all'assistenza", precisa Giuseppe Fatati, Coordinatore di IO-Italian Obesity network.
In sintesi, l'obesita' non costituisce di certo una nuova sfida per i sistemi sanitari, ma bisogna comprendere e realizzare che non si tratta di una semplice questione di calorie, bensi' di una malattia cronica complessa per la quale e' necessario mettere in atto strategie integrate e multidisciplinari che mettano al primo posto il sostegno alle persone obese, altrimenti il trend di crescita della malattia e i costi associati continueranno a progredire, con un peso per la societa' destinato ad andare fuori controllo.
(Comunicati)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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