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Magi al Corriere della Sera: "Siamo a rischio, il rapporto con i pazienti e' degenerato e le strutture non sono sicure"
Roma, 14 mag. - L'ultimo si chiamava Giovanni Palumbo, 61 anni, medico legale a Sanremo. E' stato ucciso nel settembre del 2018, nel suo studio, da un paziente armato di coltello a serramanico che lo riteneva responsabile di una perizia sbagliata riguardo la richiesta di invalidita'. E' la piu' efferata delle 1200 aggressioni contate dall'Inail nel 2017, sulle 4 mila complessive su lavoratori.
PAURA DI VENDETTE E la strage si ripete ogni anno con numeri inferiori alla realta'. L'Inail prende in considerazione solo gli episodi avvenuti nei luoghi di lavoro. La maggior parte dei medici non denunciano, per vergogna, rassegnazione, timore di ulteriori soprusi. Sono minacce, botte, vandalismo, intimidazioni molestie. Antonio Magi, presidente di Omceo Roma, l'ordine provinciale di categoria col maggior numero d'iscritti in Europa, presenta un doloroso bilancio: "In 20 anni di violenze agli operatori sanitari il clima in cui si consumano e' cambiato. C'e' un'ostilita' crescente alimentata anche da organizzazioni che offrono al cittadino assistenza legale in cause contro i medici e richiesta di risarcimento". A tale proposito, Wind Tre ha appena sospeso l'invio di un messaggino agli abbonati con un numero verde da contattare per richiedere risarcimento.
MANO ARMATA Stando ai dati Inail, i luoghi piu' colpiti dalla violenza sono i pronto soccorso con 456 aggressioni, seguono reparti di degenza con 400, ambulatori con 320, servizi psichiatrici con 72, terapie intensive con 62, il resto distribuiti tra 118, visite a domicilio, case di riposo, penitenziari. Sei su 10 sono minacce, il 20% percosse, il 10% violenze a mano armata, il 10% atti di vandalismo. Gli aggressioni sono per meta' pazienti, nel 30% dei casi familiari, 11% parenti, 8% utenti. Nel 6% delle situazioni la prognosi supera i 6 mesi, una buona parte arrivano a 3 mesi. I medici chiedono il ripristino di posti di polizia all'interno degli ospedali situati nei quartieri critici.
DOPO LA MEZZANOTTE La fascia oraria piu' a rischio per chi lavora in ospedale o nei servizi di guardia medica (i piu' tartassati) e' dalla mezzanotte alle 6 di mattina, fascia oraria in cui si concentrano il 65% delle aggressioni. La violenza scoppia quando si creano lunghe attese e nelle zone d'emergenza. Gli operatori, fa notare Omceo, non sono formati per intercettare sul nascere situazioni che potrebbero degenerare, spesso lavorano in luoghi isolati o in strutture poco illuminate. Secondo Magi "all'origine del fenomeno ci sono problemi di carattere organizzativo. E poi il cambiamento del rapporto tra medico e paziente. L'alleanza e' saltata. Il cittadino ha aspettative che se deluse provocano frustrazione e rabbia".
LEGGE E TUTELA In Parlamento e' fermo un disegno di legge per la tutela degli operatori sanitari presentato dal ministro della Salute Giulia Grillo. Tra l'altro e' prevista la procedibilita' d'ufficio da parte delle aziende, meccanismo che solleverebbe le vittime dal peso di denunciare gli aggressori. La Fp Cgil ha appena lanciato una campagna di sensibilizzazione. "Occorre un'azione piu' incisiva da parte dello Stato", lancia l'allarme Barbara Francavilla, segretario nazionale.
TECNICHE DI DIFESA La confederazione ha promosso un percorso di sostegno per i lavoratori che oltre a un corso prevede un vademecum per gli infermieri. Tra le indicazioni: come guardare un paziente, il linguaggio, la distanza, come riconoscere un comportamento a rischio. Alcune regole: non lasciare oggetti contundenti sulla scrivania, come reagire a un morso, tentativo di strangolamento, presa per i capelli, strattonamento. Un manuale di sopravvivenza. Come reagire se qualcuno ti mette la mano alla gola? L'operatore deve abbassare il mento.
Articolo tratto dal Corriere della Sera (Red)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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