Roma, 30 lug. - "Le linee guida inviate questi giorni dal ministero della Salute alle Regioni sono a dir poco preoccupanti. Quando chiedevamo una soluzione per i problemi che si vivono ogni giorno ai Pronto soccorso, non avremmo mai pensato che il problema della carenza di medici sarebbe stato risolto delegando le responsabilita' al personale infermieristico". È quanto dichiara Alessandro Garau, segretario nazionale del sindacato CoAS Medici Dirigenti.
"Troviamo particolarmente allarmante che l'infermiere del Triage abbia la possibilita' di somministrare in autonomia farmaci- spiega Garau- si tratta di un esercizio abusivo della professione medica: con queste linee guida vanno a ricadere sulle spalle degli infermieri responsabilita' importanti, per le quali e' necessaria una formazione medica, figlia di anni di studi.
L'Osservazione beve intensiva (OBI) a completa gestione infermieristica, con il medico presente per soli 60 minuti al giorno, e l'assegnazione delle priorita' del Triage sotto la responsabilita' infermieristica sono una ricetta pericolosa per tutti: per i medici, per gli infermieri, ma soprattutto per i pazienti, che possono pagare con la vita un errore clinico- aggiunge Garau- cosa che ho visto accadere. Un infermiere aveva sottovalutato la condizione di una paziente, dando priorita' a un'altra. Quest'omissione e' costata forse alla donna la propria vita, e ai medici, considerati in ogni caso dal giudice come 'responsabili', una condanna in sede penale".
"Il sistema sanitario funziona se ognuno ha la possibilita' di svolgere al meglio il ruolo per cui e' preparato- conclude Garau- Gli infermieri coprono una parte importante del servizio, ma devono essere messi in condizione di lavorare senza il peso di decisioni che non sono stati preparati a prendere. Solo cosi' il Pronto Soccorso puo' essere una macchina perfettamente funzionante e assicurare il miglior servizio possibile ai pazienti".
(Comunicati)