Roma, 25 lug. - "Con il rinnovo del contratto dei medici passa un segnale di riconoscimento nei confronti della categoria dei medici che tengono in piedi il Servizio sanitario pubblico piu' importante il mondo. Io voglio ringraziare tutti coloro che vi hanno lavorato dalle Regioni alla funzione pubblica, dai sindacati e anche un po' dovuto all'impegno politico che questo ministero che io e questo Governo ha messo in campo". Cosi' Giulia grillo, ministro della Salute, intervenuta a Radio Anch'io su Rai Radio1.
"Per la sanita' e' stato un anno importante- prosegue Grillo- abbiamo fatto cose che non si facevano da 10 anni: abbiamo chiuso la 'partita' del payback sui farmaci, mettendo 2miliardi e 400milioni di euro nelle casse delle Regioni. E ancora abbiamo aumentato le borse delle scuole di specializzazione, rimosso l'incompatibilita' per la medicina generale. Insomma credo abbiamo portato avanti un grande lavoro di squadra anche con le Regioni, i sindacati, le federazioni e l'Ordine dei medici.
Insomma, con tutti gli attori certo c'e' un grande lavoro ancora da svolgere. L'impegno nella sanita' anche del Governo sara' sempre in crescendo".
"Abbiamo rimosso anche l'epocale blocco del tetto di spesa che c'era per l'assunzione del personale e finalmente ora le Regioni possono assumere e possono soprattutto stabilizzare il personale precario", ha aggiunto il ministro.
"Per quanto riguarda le professioni sanitarie la maggior parte dei corsi di laurea sono a numero chiuso sulla base del calcolo del fabbisogno per evitare di far laureare o diplomare piu' personale di quanto non sia necessario. Dall'altra parte quelli che mancano non sono i medici laureati, ma sono i medici specialisti. Infatti noi abbiamo quasi un esubero di 10mila medici ogni anno che partecipano al concorso delle scuole di specializzazione e non riescono ad entrare. Ecco, questo e' il problema piu' grave che e' derivato appunto da un errore di programmazione del passato. Su questo punto con il Presidente Fnomceo Filippo Anelli ci siamo incontrati e abbiamo deciso che faremo un programma quinquennale probabilmente di riassorbimento di questo numero di medici. La cosa piu' importante e' la riforma della scuola di specializzazione post-laurea. Per le altre professioni sanitarie ci sono anche corsi regionali che esulano dalla programmazione generale e li' ci possono essere eccessi di figure che poi non trovano posizione ne nella sanita' pubblica che in quella privata. Abbiamo piuttosto il problema sulle specialita' che ho provato a risolvere in diversi modi come ad esempio con il Decreto Calabria per cui si puo' entrare gia' dal quarto anno delle scuole di specializzazione per fare il concorso".
Il ministro della Salute conclude facendo un accenno all'Osservatorio nazionale sulle liste d'attesa: "Ha il compito di vedere se il Piano nazionale di Governo delle liste d'attesa, in accordo sempre con le Regioni, produrra' i suo effetti. Primo tra tutti che le aziende sanitarie devono garantire l'erogazione della prestazione nei tempi indicati nella ricetta e qualora non riescano nel regime istituzionale lo devono fare in regime intramoenia con il pagamento del solo ticket a carico del paziente".
"Questo per me e' l'impulso piu' importante che noi possiamo dare perche' significa che lo si fa con i soldi che normalmente si utilizzano per fare quelle cose o le aziende devono metterci i soldi di tasca propria. In piu' i direttori generali avranno negli obiettivi da raggiungere proprio quello di ridurre gradualmente le liste d'attesa. Dunque l'Osservatorio, costituito da un rappresentante per ogni Regione, deve riferire cosa succede in ogni regione rispetto a tale Piano nazionale. Se non c'e' aderenza scaturiscono tutta una serie di conseguenze. Abbiamo istituito tale Osservatorio e finanziandolo per 350milioni di euro per informatizzare e rendere accessibile tali informazioni anche al cittadino. E quando c'e' il controllo diretto del cittadino le cose migliorano. Non dico che e' sara' la soluzione di tutti i mali ma nessuno lo aveva fatto prima. Vedremo cosa succedera' ", ha concluso Grillo.
(Wel/ Dire)