Roma, 19 lug. - Le malattie articolari sono molto piu' diffuse tra la popolazione, piu' di quello che a volte si puo' immaginare. Va considerato da un lato l'invecchiamento di buona parte della popolazione italiana, dall'altro i fattori sbagliati legati allo stile di vita, come l'obesita', il diabete e la sedentarieta', che favoriscono l'insorgenza di infiammazioni. Per capire meglio quali sono queste patologie, in modo particolare la sindrome femoro-rotulea, l'agenzia di stampa Dire ha intervistato Alessandra Berton, ortopedico presso il Policlinico Universitario Campus Bio-medico di Roma: - Le patologie dell'articolazione sono diffuse, ma a volte si tende a sottovalutarle. Quando e' bene rivolgersi a uno specialista? "Quando la sintomatologia e' costante e limita lo svolgimento delle normali attivita' quotidiane, oppure nel caso di traumi che provocano una tumefazione articolare, associata a dolore e limitazione funzionale. E' bene rivolgersi al primo soccorso e, se necessario, proseguire gli accertamenti con lo specialista". - Quali sono le nuove frontiere dell'ortopedia? "L'ortopedia e' una branca antica della medicina, ma e' in continua evoluzione. Infatti il campo ortopedico spazia dalla meccanica alle scienze biologiche e le nuove frontiere riguardano tanto le terapie infiltrative, con fattori di crescita e cellule staminali, quanto le innovazioni nel campo delle tecniche chirurgiche e nell'impiego di materiali sempre piu' sofisticati. L'obiettivo naturalmente e' quello di migliorare sempre di piu' i risultati e la qualita' della vita dei pazienti".
- Che ruolo svolge la riabilitazione nel post-operatorio? "La riabilitazione e' fondamentale tanto quanto l'intervento chirurgico poiche' permette al paziente di recuperare la sua condizione preesistente o in alcuni casi di migliorarla. Dunque la riabilitazione assolve a un ruolo fondamentale di cui noi ortopedici non possiamo fare a meno".
- Lei e' stata premiata per uno studio su ginocchio-rotula, ce ne vuole parlare? "Ho ottenuto questo riconoscimento per uno studio sulla patologia femoro-rotulea, nello specifico sul caso in cui questa porzione diventa instabile, ovvero quando la rotula si lussa ed esce dalla sua normale sede. Lo studio e' stato guidato dal professor Giuseppe Umile Longo e supervisionato dal professor Vincenzo Denaro, e l'ho svolto insieme al collega Giuseppe Salvatore nei laboratori di biomeccanica dell'Universita' di Harvard. Questo studio ci ha permesso, mediante una metodica ingegneristica che generalmente viene utilizzata per analizzare i palazzi quando vengono sottoposti a stress come i terremoti, di valutare le forze che agiscono sulle articolazioni e capire quale metodica d'intervento e' meglio utilizzare in certi tipi di pazienti che tendono ad avere una lussazione di rotula recidivante. A conferire il premio e' stata l'International Society of Arthroscopy, Knee Surgery and Orthopaedic Sports Medicine (Isakos) che ci ha premiati come migliore ricerca nell'ambito della patologia femoro-rotulea".
(Mco/ Dire)